23 Novembre 2024 02:14

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23 Novembre 2024 02:14

Imperia: tubo danneggiato depuratore, perdita in continuo peggioramento. Dalle istituzioni silenzio inaccettabile/Foto e Video

In breve: Le immagini parlano chiaro. Ogni parola, considerazione, appare superflua.

Le immagini parlano chiaro. Ogni parola, considerazione, appare superflua. Le condizioni del tratto di mare antistante il depuratore di Imperia, dove insiste il tubo di mandata dell’impianto, danneggiato ufficialmente da almeno un anno, peggiorano a vista d’occhio, così come quelle del liquido che fuoriesce dalla conduttura, sempre più tendente al marrone e al cattivo odore. Raddoppiato, inoltre, il numero di pesci che stazionano costantemente nei pressi del tubo per banchettare con i reflui.

Imperia: tubo depuratore danneggiato, un silenzio inaccettabile

La vicenda è ormai nota. Il tubo di mandata del depuratore, danneggiato, scarica quelli che dovrebbero essere reflui fognari depurati a pochi metri dalla costa, invece che, come previsto dalla legge, a 1.5 km al largo e 30 metri di profondità. Non solo, i reflui che fuoriescono dalla condotta non risultano neanche perfettamente depurati (come per altro si evince dal colore e dal forte odore), come dichiarato pubblicamente dal Sindaco Claudio Scajola, per via di un cronico malfunzionamento del depuratore

Ogni intervento di riparazione è stato posticipato all’autunno per non mettere a rischio la stagione estiva, ma, come prevedibile, proprio con l’arrivo dei turisti e l’aumento della pressione sul depuratore, la situazione è ulteriormente peggiorata. 

Di chi sono le responsabilità? Perché si è arrivati alla stagione estiva senza un intervento di riparazione, pur essendo a conoscenza del guasto dal settembre dello scorso anno? L’impressione è che il depuratore sia una problematica molto scomoda, perché eventuali approfondimenti sul tema comporterebbero il coinvolgimento di alcune delle principali istituzioni, e società, della provincia.

Ad oggi, nonostante le ripetute denunce, non sembra muoversi nulla. Dalla Procura della Repubblica alla Capitaneria di Porto, dalla Guardia Forestale all’Arpal, da Rivieracqua ad Amat. Un silenzio inaccettabile.

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