Il Raduno delle Vele d’Epoca appena concluso in Calata Anselmi a Imperia è costato 125 mila euro. Questa almeno è la somma degli stanziamenti predisposti dal Comune di Imperia (31 mila euro), dalla Camera di commercio Riviere di Liguria (40 mila) e dalla Fondazione Carige (54 mila).
Fra gli introiti, anche gli incassi generati dagli stand commerciali di Cargo
Il Raduno ha poi potuto contare sugli “incassi” dell’affitto degli stand commerciali di Cargo, la rassegna commerciale ospitata in banchina, pagati dai vari espositori. Insomma un budget complessivo di tutto rispetto, soprattutto se si pensa che l’evento è stato messo in piedi nell’arco di poco tempo, con non pochi dubbi iniziali, sia dal punto di vista delle possibili adesioni, che da quello delle difficoltà e incertezze, connesse al rispetto delle normative Covid.
Quest’anno più che in passato la gestione in mano al Comune di Imperia
Da considerare anche il fatto che il Comune, che quest’anno l’ha fatta da padrone in tema di organizzazione e gestone dell’evento, pur essendone “azionista di minoranza”, ha puntato tutto sul risparmio. A cominciare dal famoso bando per la ricerca dei giovani volontari da impiegare in banchina per fornire informazioni e assistenza a ospiti e visitatori.
Sarà quindi interessante capire quali siano state le principali voci di spesa di questo evento, che per Imperia rappresenta l’appuntamento di punta ormai di ogni anno (o almeno questo ‘ l’obbiettivo del sindaco Claudio Scajola).