23 Dicembre 2024 21:02

23 Dicembre 2024 21:02

IMPERIA. REQUISIRE L’EX PALAZZACCIO PER DARE UNA CASA A 40 FAMIGLIE SFRATTATE. BOCCIATA IN CONSIGLIO LA PROPOSTA DI SERVALLI

In breve: Fossati, capogruppo di Imperia Riparte: "Quando sento parlare di requisizione a me viene la pelle d'oca, io sono per la proprieta' privata. Se blocchiamo la possibilita' di vendere questo palazzo, leviamo le risorse ad Arte e il problema non si risolve"

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Il consigliere Servalli presenta l’ultima mozione sull’emergenza abitativa proponendo l’utilizzo del provvedimento della requisizione in uso dell’ex Palazzaccio sito in piazza San Francesco per dare una casa alle 40 famiglie che rischiano lo sfratto a settembre.

Quest’ultima mozione e’ quella che a parer nostro e’ davvero risolutiva e contiene il modo per risolvere una situazione drammatica che ci sara’ a settembre quando ci saranno 40 sfratti. Il Comune paga 1200 euro al mese a testa alla Caritas, oppure ci dice che non ci sono alternative. Noi diciamo che ci sono delle soluzioni ed e’ il modo della requisizione in uso, un provvedimento che il Sindaco puo’ approvare. Stiamo parlando dell’ex Palazzaccio immobile che l’amministrazione Berio individuo’ per farne case popolari in centro al fine di integrare i cittadini. Questo palazzo, da allora ne ha attraversato di ogni: e’ stato dato ad Arte finche’ nel 2012 questi lavori sono finiti e il palazzo era pronto per essere assegnato. Dei 30 alloggi pero’, per risolvere alcuni buchi del bilancio interno di Arte, soltanto sei sono stati affidati in locazione permanente, gli altri 24 invece sono destinati alla vendita. Sono anni che pero’ ne sono stati venduti solo 2 e se continua cosi’ altri saranno invenduti per anni e anni. Contemporaneamente abbiamo circa 40 famiglie che rischiano lo sfratto, ecco perche’ il provvedimento di requisizione in uso che non requisisce in modo permanente gli appartamenti si inserisce. So che sembra un provvedimento bolscevico, ma e’ l’unico modo per risolvere questo problema delle famiglie che verranno sfrattate”

Il primo a intervenire e’ il consigliere Fossati:Quando sento parlare di requisizione a me viene la pelle d’oca, io sono per la proprieta’ privata. Se noi blocchiamo la possibilita’ di vendere questo palazzo leviamo le risorse ad Arte e il problema non si risolve, i precedenti provvedimenti di requisizione erano abbastanza concordati secondo me. Ipotizzare una requisizione forzata di questo immobile non mi sembra proprio condivisibile“.

Penso che sia necessaria un po’ di chiarezza – dichiara il consigliere Marinonon e’ una soluzione condivisibile e vi spiego perche’. L’Arte propone 24 alloggi e locali commerciali a prezzi ridotti, e’ un ente pubblico e opera per dare risposte a particolari esigenze abitative, il punto e’ questo. Arte non puo’ comportarsi come un operatore privato nello specifico del Palazzaccio utili non ci sono e se si vende i soldi verranno impegnati in altre opere abitative tra Baite’, Caramagna… requisirli anche solo per un anno allontanerebbe ogni possibilita’ di vendita. Chi comprerebbe un alloggio gia’ occupato? Non e’ questa la soluzione Servalli. Possiamo dire che il problema delle 39 famiglie c’e’ ma non lo possiamo risolvere creando un altro problema ancora piu’ grande. Vi e’ pero’ una legge regionale che permette di trovare le aree pubbliche da destinare agli alloggi di edilizia sociale – conclude Marino – e’ stata ignorata, ma e’ uno strumento che potrebbe aiutare a trovare delle risposte“.

Conclude allora il consigliere Servalli dicendo: “Siamo tutti d’accordo che sti appartamenti non saranno venduti, ma metterci delle famiglie dentro no eh?! E’ una requisizione parziale di un anno che non va minimamente a intaccare il bilancio di Arte. Dopo tutta questa discussione ci sono stati i complimenti, ma delle soluzioni che noi riteniamo impraticabili  non sono state applicate. Il Comune di Imperia non sa dare risposte, e’ drammatico uscire da qua e non avere risposte. Mi rivolgo direttamente alla famiglie in difficolta’ il Comune non vi da risposte e allora io vi dico, la casa e’ un diritto, prendetevelo”.

Si passa poi alla votazione con 4 favorevoli e 22 contrari.

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