“La politica si prenda le proprie responsabilità e il 20 settembre ratifichi la messa in house del servizio di trasporto pubblico. Noi crediamo ancora nel futuro di questa società e non metteremo in atto nessuna azione sino a quella data. Per l’inizio delle scuole tutti i servizi saranno garantiti, non vogliamo creare problemi“. Questa la decisione dell’assemblea dei lavoratori della Riviera Trasporti tenutasi ieri, 13 settembre, a Sanremo, per discutere della crisi finanziaria della società incaricata della gestione del servizio di trasporto pubblico in provincia di Imperia.
La Riviera Trasporti, lo ricordiamo, rischia seriamente il default finanziario. Una situazione drammatica per la società incaricata della gestione del servizio di trasporto pubblico in provincia di Imperia, precipitata nelle ultime settimane dopo che il decreto ingiuntivo depositato dalla società Arriva Italia Srl, per un debito pari a 3.2 milioni di euro con la Rt, ha portato all’emissione, da parte del Tribunale di Imperia, di un pignoramento presso terzi, segnatamente la Provincia di Imperia. Pignoramento che ha portato al blocco della quota mensile (800 mila euro) che l’ente Provincia versa a Rt per l’espletamento del servizio di trasporto pubblico, determinando. di fatto, l’impossibilità per la Riviera Trasporti di provvedere al pagamento degli stipendi (325 dipendenti).
Imperia: crisi Riviera Trasporti, lavoratori dicono no allo sciopero
Il timore era che i lavoratori (325 in tutto) potessero mettere in atto scioperi e proteste per l’inizio delle scuole. Non sarà così, come stabilito dall’assemblea, durata oltre due ore, cui hanno preso parte circa 140 dipendenti.
“Noi continueremo il nostro lavoro – dichiara a ImperiaPost Fabrizio Ioanna, sindacalista Cgil – Non faremo nessuna azione di protesta, contro nessuno. Vogliamo dare fiducia alle istituzioni sino al 20 settembre, quando il consiglio provinciale voterà nuovamente per l’affidamento in house del servizio di trasporto pubblico. Ci aspettiamo un voto positivo e propositivo.
Sino ad oggi i dipendenti della Riviera Trasporti, pur costretti a condizioni di lavoronon certo ottimali – prosegue Ioanna – hanno sempre garantito il servizio. Vogliamo che l’azienda resti pubblica. C’è tanta rabbia, questo non possiamo negarlo, ma cerchiamo di mantenere la barra dritta perché crediamo che questa società possa rimanere viva. Lo facciamo anche per l’utenza, perché la vogliamo dalla nostra parte, non è il momento di farci nuovi nemici.
Certo – conclude Ioanna – è chiaro che se il 20 settembre non ci sarà un esito positivo del consiglio provinciale gli scenari peggioreranno, sia per la società, che per il servizio. Non potremo più garantirlo. La politica faccia la sua parte, si prenda le proprie responsabilità e dia un futuro di almeno 10 anni a questa società”.
Nel frattempo è convocato per domani, mercoledì 15 settembre, il cda della Riviera Trasporti. All’ordine del giorno il via libera alla richiesta di ammissione al concordato preventivo per la ristrutturazione dei debiti (in tutto circa 25 milioni di euro). Un atto propedeutico che, ed è questo l’auspicio del vertici della Rt, al voto favorevole del consiglio provinciale all’affidamento in house del servizio di trasporto pubblico.
L’ammissione al concordato, di fatto, interromperebbe la procedura di pignoramento, scongiurando il fallimento e consentendo anche il pagamento degli stipendi ai lavoratori.
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Il debito con Arriva Italia Srl, il pignoramento e gli stipendi a rischio
Nel 2002 la Riviera Trasporti decide di affidare parte del servizio di trasporto pubblico, in particolare le corse nell’entroterra, a una società esterna, la Rtl, per l’80% della Arriva Italia Srl e per il 20% della Rt che, a sua volta, lo ricordiamo, è per l’84% di proprietà della Provincia di Imperia (le restanti quote sono in capo al Comune di Sanremo, 15%, e ai Comuni di Imperia, Ventimiglia, Taggia, Camporosso, Dolcedo, Ospedaletti e Vallecrosia).
La Arriva Srl Italia è una holding italiana del colosso tedesco del trasporto passeggeri Arriva, di proprietà della società ferroviaria tedesca Deutsche Bahn.
Per l’affidamento del servizio viene stabilito un corrispettivo economico che, però, la Riviera Trasporti ha sempre pagato a singhiozzo a Rtl, accumulando, negli anni, un ingente debito. Una situazione protrattasi sino al 2019, quanto Rt rileva tutte le quote della Rtl e ne ingloba l’intero asset societario, compresi i dipendenti. Un’operazione che porta il debito di Rt, verso la società Arriva Italia Stl, a un totale di circa 2.7 milioni di euro.
Un debito che Riviera Trasporti, complice una crisi finanziaria sempre più profonda, non è mai riuscita a saldare. Sino a qualche settimana fa, quando la Arriva Italia Srl ha depositato un decreto ingiuntivo contro Rt per un totale di 3.2 milioni di euro (2.7 milioni di euro di debiti più 500 mila euro di interessi e spese legali), poi sfociato nel pignoramento presso terzi (la Provincia, in quanto azionista di maggioranza) di 800 mila euro, corrispondenti alla quota mensile che l’ente versa a Rt per l’espletamento del servizio di trasporto pubblico.
Il pignoramento ha portato al blocco degli 800 mila euro che determina, di fatto, l’impossibilità per la Riviera Trasporti di provvedere al pagamento degli stipendi (325 dipendenti).
Il Consiglio Provinciale
Per la sopravvivenza della Riviera Trasporti è vitale poter proseguire la gestione del servizio di trasporto pubblico. Ed era proprio questo l’obiettivo del consiglio provinciale convocato lo scorso 9 settembre, ovvero deliberare il via libera all’affidamento in house del servizio di trasporto pubblico alla scadenza dell’attuale contratto (2022) per scongiurare la messa a gara, con il rischio, per Rt, di rimanere tagliata fuori e viaggiare spedita verso il fallimento.
Il Consiglio, però, non senza qualche momento di tensione, ha deciso di rinviare di qualche giorno la pratica, preferendo attendere il deposito della richiesta di concordato da parte della Riviera Trasporti.