La Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica italiana ha ricevuto una nuova petizione che chiede attenzione sul processo per la morte di Martina Rossi, la studentessa imperiese che perse la vita nel 2011 cadendo dal sesto piano dell’hotel Sant’Ana di Palma di Maiorca, dov’era in vacanza con le amiche.
L’iter giudiziario prosegue oltre 10 anni e vede sul banco degli imputati i due giovani aretini Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, condannati dalla Corte di Appello di Firenze (Bis) a 3 anni di carcere ciascuno per tentata violenza sessuale (condotta che, secondo i giudici, ha portato Martina a tentare la fuga scappando dal balcone della camera al sesto piano dell’hotel Sant’Ana di Maiorca trovando la morte).
Il secondo capo di imputazione, morte come conseguenza di altro reato, è stato dichiarato prescritto nel 2018. Visto l’ultimo rinvio (l’udienza è stata fissata al 7 ottobre 2021, l’ultima possibilità di concludere il processo prima della prescrizione che scatterà a metà dello stesso mese), dovuto a una serie di cavilli burocratici, il timore della famiglia e delle tante persone che hanno preso a cuore la storia di Martina, diventata ormai uno dei simboli della lotta alla violenza sulle donne, è che anche per il secondo reato non si arrivi a una sentenza definitiva.
Morte Martina Rossi: “No alla prescrizione”. Petizione inviata al Presidente della Repubblica Mattarella
Sul web è nata una nuova mobilitazione indirizzata al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, al Ministro della Giustizia Marta Cartabia, nella quale si chiede di garantire il corretto e regolare svolgimento dell’udienza fissata in data 7 ottobre 2021.
Ecco il testo della petizione
“Illustrissimo Presidente della Reppublica Italiana Sergio Mattarella
Onorevole Marta Cartabia Ministro della Giustizia
Quanto accaduto il 26 agosto 2021 in Roma, ennesimo rinvio al 7 ottobre 2021 per l’unico reato sopravvissuto: Tentato Stupro di Gruppo, porta lo stesso in PRESCRIZIONE il 16 ottobre 2021 L’ avvocato Tiberio Baroni non nasconde la propensione per la Prescrizione, alla quale ci opponiamo in forza alle vicissitudini accorse nei tanti anni di udienze, non ultima lo slittamento al 26 agosto dell’udienza del 22 luglio, perché l’avvocato Baroni (legittimamente) ha depositato ricorso presso la Procura di Perugia, dove È SFUGGITO il COMPITO di trasmettere gli atti alla Procura di Roma. I legali dei signori Rossi venuti a conoscenza si sono attivati in tempo perché il danno non fosse irrimediabile.
Per questa gravissima negligenza chiediamo, in virtù dell’incarico ricoperto, venga aperta un’indagine atta a fare chiarezza sull’accaduto con le responsabilità ad esso connesse, a conferma della Garanzia di Giustizia, della quale Questo Stato si fa Garante C’è bisogno di risposte. Noi, parte del Popolo Italiano ci sentiamo prigionieri, incastrati in un sistema dove è la prescrizione a dettare legge.
Per questo ci rivolgiamo a Lei Presidente Mattarella ed a Lei Onorevole Cartabia, perché vigilate, affinché l’udienza fissata per il 7 ottobre 2021 abbia a svolgersi regolarmente senza ulteriori impedimenti atti ad arrivare alla prescrizione (16 ottobre 2021) del reato di Tentato Stupro di Gruppo, per il quale Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi sono stati condannati a tre anni. Basta prescrizioni, la morte non può e non deve essere prescritta; deve avere risposte Fiduciosi auspichiamo nel vostro Intervento Distintamente Norma Atzeni admin gruppo Vogliamo Verità e Giustizia per Martina Rossi”.