Imperia. Riprende nella giornata di oggi, giovedì’ 10 luglio, l’arringa finale dell’avvocato Marco Bosio per la difesa Marciano’ e, l’argomento affrontato inizialmente, riguarda il presunto voto di scambio che l’avvocato minimizza sottolineando come vi fossero differenze notevoli tra le preferenze di voto dei vari imputati.
“Chi controlla il traffico di stupefacenti? – inizia poi l’avvocato affrontando un nuovo argomento – La locale se ne occuperà, interferirà in questa cosa. Perche’ se non si inserisce la locale cosa fa? Ma dove sono i rapporti con la criminalità? Questo locale non fa nemmeno questo?”.
“Dimenticavo il basso profilo…non regge, sminuisce tutto. Cosa sono? Una sentinella che dorme? Veniamo allora all’omicidio Priolo e all’attentato Parodi. Vi erano dei rapporti personali, ma da parte di tutti i membri di questa storia non vi e’ odore di mafiosita’. Durante questa tragica giornata Vincenzo Marciano’ e’ presente e’ vero, ma e’ dall’altra parte della strada e ha le stampelle. Vincenzo e’ sconvolto e chiama il padre perche’ Priolo e’ un suo amico e gli hanno sparato. E’ chiaro che dice la frase “Lo dobbiamo trovare” ma e’ cio’ che si dice in un momento di rabbia dopo aver visto l’amico morire“.
“Giorni dopo Vincenzo torna a casa con Domenico La Rosa e il presupposto qui e’ che la locale si metta in moto per trovare il colpevole. Dovrebbe attivarsi il Crimine, ma non si attiva nessuno, non si coinvolge nessuno, non si parla con nessuno, si commenta solo in casa questa vicenda. Possiamo dare a questa cosa una condotta mafiosa, possiamo anche considerare favoreggiamento, ma non possiamo considerarlo come prova dell’esistenza del 416 bis ossia dell’associazione perche’ e’ un intervento personale“. dichiara l’avvocato Bosio.
“Altra vicenda forte del processo e’ l’attentato Parodi perche’ se fosse vera la tesi del pm noi avremmo un coinvolgimento diretto in questa vicenda e quindi un avvallo rispetto a un’azione forte. Il 25 maggio c’e’ l’attentato, vengono esplosi dei colpi di fucile contro la sua macchina, la consapevolezza che e’ successo l’attentato cosa prova? Niente. Le conversazioni intercorse dopo l’attentato sono fondamentali perche’ Marciano’ e Palamara sono neri, sono infuriati e ce l’hanno con Roldi se uno ha avvallato l’attentato non dice nelle conversazioni che chi lo ha fatto e’ un pezzo di merda. “