“Da quando c’è il Covid le visite ambulatoriali sono praticamente impossibili da ottenere”. Lo afferma con amarezza una 50enne imperiese, che rimane anonima per motivi di privacy, invalida civile al 70%, che da tempo sta riscontrando enormi difficoltà a prenotare le visite mediche prescritte dal suo medico per diversi problemi di salute.
Un problema, più volte segnalato dagli utenti, che, con l’emergenza covid sembra essersi aggravato.
Imperia: “Con il covid visite ambulatoriali scomparse”. L’odissea di una 50enne invalida
“È davvero angosciante constatare la difficoltà nell’ottenere una visita medica tramite la sanità pubblica – afferma la 50enne a ImperiaPost – la situazione era già complicata prima del covid, con lunghissime attese, ma alla fine il posto si trovava. Ora, con l’emergenza, è diventato praticamente impossibile. Gli operatori dicono che non c’è disponibilità e di richiamare la mattina dopo. Sono mesi che passo le mattine al telefono. Non è normale ed è frustrante.
Tutto questo ha pesanti conseguenze sulla salute delle persone che si vedono posticipare di mesi e mesi le visite. Si potrebbe dire: ‘allora vai a pagamento’, ma non tutti se lo possono permettere, specialmente se, come me, devi fare numerosissime visite e controlli.
Inoltre, non è giusto per principio dato che le tasse le paghiamo, perchè non dovremmo avere il servizio?
Ho quindi pensato di inviare una lettera al presidente della Regione Giovanni Toti“.
Imperia: 50enne invalida scrive al Presidente Toti
“Sono una signora di Imperia un’invalida civile – scrive la 50enne al Governatore della Liguria – da diversi anni per numerose patologie particolari che mi portano problemi quotidiani nello svolgere qualsiasi attività ha spesso bisogno di visite ambulatoriali da fare.
Non tutte hanno una cura definitiva se non il controllo e farmaci spesso dagli effetti non piacevoli che danneggiano ulteriormente la vita sia sociale e lavorativa. Ogni mese devo fare controlli ed esami specialistici e prima del covid era difficile avere una data telefonando al Cup.
Da quando c’è il covid le operatrici rispondono che non hanno date disponibili per qualunque visita io debba fare. Mi invitano a richiamare al mattino presto cosa che faccio ed ovviamente la linea è occupata, perchè non sarò la sola ad avere questo problema.
A volte mi invitano a fare il numero verde delle urgenze in modo possano trovarmi una data e mi ritelefonano se l’hanno trovata entro l’urgenza stabilita dal medico curante, ma si aspettano sempre i 60 gg circa.
Nel frattempo i controlli si accumulano e lo stress aumenta perchè vivere già con patologie invalidanti non è un bel vivere.
Mi chiedo perchè succede questo anche se immagino sia a causa del covid. Capisce che un cittadino che guadagna 1200 al mese con affitto da pagare risulti difficile spendere minimo 100 euro a visita privatamente, per numerose problematiche e considerando che sicuramente dovrà ritornare dal medico e ripagare sommando gli esami diagnostici da egli prescritti, insomma non può farcela economicamente.
Lei lo sa che dovrei prendere ogni giorno un farmaco per la rigidità muscolare causata da un danno al midollo che lo stato non passa ad un invalido? È un farmaco che distende la muscolatura per non avere una camminata tipo robot più il dolore ai muscoli. Viene usato con dosi minore anche per un mal di schiena, ma nel mio caso le dosi sono doppie e triple quindi più pastiglie al mese che devo pagarmi io perché al neurologo non risulta mutuabile. Ci vuole più di mezzo stipendio.
Chi lavora le tasse le paga, anche quelle sanitarie. Dove è finito il servizio? Che fine faranno le persone malate che non hanno stipendi alti per curarsi?
Spero di ricevere una risposta perché non credo di essere l unica a trovarmi in difficoltà con le prenotazioni”.