Primi spiragli di luce per il futuro della Riviera Trasporti, la società incaricata della gestione del servizio di trasporto pubblico provinciale. Il Consiglio provinciale, infatti, questa mattina, all’unanimità, ha dato il via libera all’iter di affidamento in house del servizio, a Rt, per i prossimi 10 anni (5+5). Un passaggio fondamentale per salvare l’azienda, alle prese con gli spettri del fallimento (ha debiti per 28 milioni di euro circa) e pronta a presentare in Tribunale, dopo il via libera del cda, richiesta di ammissione al concordato preventivo.
Il provvedimento, formulato con un atto di indirizzo, è stato approvato dopo un dibattito in aula durante il quale sono intervenuti il presidente della Provincia Domenico Abbo e i consiglieri Mario Conio, Luigino Dellerba, Claudio Scajola, Giorgio Giuffra, Enrico Ioculano e Alberto Biancheri. Tutti hanno sottolineato come la scelta sia quella migliore per garantire il servizio e la continuità aziendale di RT, società che ha come azionista di maggioranza la Provincia.
E’ stata anche sottolineata la necessità di chiedere con forza alle autorità competenti la revisione della ripartizione del finanziamento statale e regionale in materia di Trasporto pubblico locale (Tpl), affinché alla provincia di Imperia venga riconosciuta una quota adeguata alle peculiarità del territorio che deve coprire il servizio.
Durante la discussione è stato inoltre ribadito l’impegno affinché ai lavoratori di RT sia assicurato lo stipendio in questo periodo di grande difficoltà finanziaria della società di trasporto. Sul tema del personale il Presidente Abbo ha ringraziato le maestranze per il comportamento responsabile assunto nonostante le note traversìe della società.
Affidamento in house servizio trasporto pubblico provinciale: il voto favorevole del Consiglio Provinciale
Claudio Scajola (Sindaco Imperia)
“È solo l’inizio di un percorso che sarà complicato. Per dare in house un servizio sono necessarie alcune caratteristiche.
Mi pare si stia individuando una strada, ma ci vorrà molto tempo. Il concordato preventivo è stato, su richiesta della Provincia, presentato la settimana scorsa.
Se lo avessero fatto sei mesi prima, avremmo evitato la prima richiesta di sequestro che è arrivata.
Si comincia un percorso, guardiamo avanti. L’obiettivo è ridurre i costi, avere una azienda più efficacie, tutelare gli utenti del servizio pubblico e garantire ai dipendenti di avere un futuro.
Negli ultimi 20 anni, Riviera Trasporti è stata governata dal Centro Destra. Li crede che abbia delle responsabilità? Si sente tradito da come ha governato la RT?
“Guardo sempre avanti e non il passato. Sono tre anni che faccio qui il consigliere provinciale. Sono tre anni che abbiamo chiesto un piano industriale, dei cambiamenti al servizio che non ci sono stati. Ogni ente si porta dietro delle caratteristiche di quel tempo, però non mi interessa andare a vedere prima, dopo e come. Mi interessa che mentre si governa si deve governare tutti i processi con le difficoltà che ci sono”.
Ha sollecitato maggiori investi da parte della regione?
“Ma certo. Non è possibile che la provincia di Imperia prenda, per il trasporto pubblico, molte meno risorse di quelle di altre province. Non è possibile. Su questo piano bisogna essere forti nel chiedere quello che è giusto”.
Si è parlato di sinergie tra pista ciclabile e Riviera Trasporti?
“Noi abbiamo messo nella tratta di Imperia un pezzo di trasporto pubblico, che servirà per alleggerire le spese e avere più frequenze. Noi andremo dal Prino sino alla Galeazza con un mezzo elettrico veloce.
Questa è una cosa, se ne possono fare delle altre. È necessario guardare al futuro e non solo indietro”.
Domenico Abbo (presidente Provincia Imperia)
“Richiesta concordato? Secondo me è stata fatta nel momento giusto. Prima si è tentato in un modo, con altre soluzioni, nel momento in cui queste soluzioni non erano più possibili, la strada da percorrere è questa, si è proceduto con la richiesta di concordato”.
Si eviterà il fallimento per la Riviera Trasporti?
“Si apre un percorso difficile, forse l’unico percorso percorribile, ma la strada è giusta. Se ognuno si prenderà le proprie responsabilità, porterà senz’altro al risanamento dell’azienda. La possibilità che l’azienda possa gestire direttamente il servizio pubblico“.
Come pagherete gli stipendi di settembre?
“Sugli stipendi il problema è quello di aprire quanto prima il concordato. Una volta che ciò avviene contatteremo la società, tramite il Tribunale, perchè si sblocchino i fondi che noi dobbiamo passare a Rt”.
Fabrizio Ioanna – CGIL Trasporti
“Questo era il primo tassello per poter garantire un futuro alla Riviera Trasporti. Questo è l’indirizzo che la Provincia, a grande richiesta, anche da parte nostra, ha seguito. La prospettiva è quella di affidare il servizio, 5 anni più 5, a Riviera Trasporti. Certo con le sue complessità e difficoltà, con un concordato in piedi.
L’unico modo per mantenere questa azienda viva era dargli una lunga durata di vita. Altrimenti nessun concordato sarebbe stato in piedi.
È un primo passaggio, ora ne devono venire sicuramente altri. Tra cui , come già richiesto da tutti i Consiglieri, quello di adeguare le tariffe , i finanziamenti.
Questa azienda è in deficit, soprattutto per quel che riguarda i finanziamenti.
I lavoratori hanno tenuto un profilo basso e si sono comportati come si dovevano in una situazione del genere, lavorando con il rischio degli stipendi e il rischio di chiusura.
Chiediamo che il 27 venga pagato lo stipendio. I dipendenti se lo meritano e non possono pagare il conto di questa situazione.
Ora, soprattutto il CDA, che deve presentare un piano di impresa serio per il futuro, lavori celermente e nella maniera giusta”.
Avete avuto ringraziamenti da tutti, anche per il fatto che avete tenuto un profilo basso, senza protestare.
“Noi abbiamo sempre creduto in questo progetto. L’unico modo era quello di avere almeno l’utenza da parte nostra. Già era penalizzata da un servizio non proprio preciso e continuativo.
Mettersi contro l’utenza non portava da nessuna parte, abbiamo dato fiducia alle istituzioni. Creare una guerra preventiva non avrebbe portato da nessuna parte.
Credo che il premio sia stato il riconoscimento di quello che abbiamo fatto e in più, con questo primo tassello che era indispensabile”.
Vi aspettate azioni di responsabilità nei confronti dei passati amministratori, proprio per la gestione che ha portato a debiti quasi vicini ai 30 milioni di euro?
“Onestamente? Era tutto alla luce da anni e nessuno si è mai mosso. Credo che neanche questa volta nessuno farà un’azione di responsabilità. Si sanno ma non si tirano fuori”.
Maurizio Rimassa – coordinatore regionale USB
“L’unico elemento positivo direi che è l’affido del percorso in house, per cui noi ci siamo sempre battuti. È l’avvio e non ancora la conclusione di un percorso che è complicato.
Per il resto devo dire che lo spettacolo a cui ho assistito oggi è stato abbastanza deprimente. Mi è sembrata una auto assoluzione di chi ha in qualche modo concorso a determinare la situazione disastrosa in cui è RT.
Non dimentichiamoci che i lavoratori hanno dovuto patire già dei sacrifici. Soprattutto non ho sentito nessuna soluzione concreta su come migliorare la situazione attuale che è ai limiti del collasso. Mezzi distrutti e in condizioni disastrose.
Francamente mi sarei atteso un altro tipo di impegno da parte dei consiglieri. Giudizio positivo solo ed esclusivamente per questa delibera che ha evitato, al momento, l’ipotesi di privatizzazione.
Vi aspettate delle azioni di responsabilità nei confronti dei passati amministratori?
“Questo è un tema difficile da applicare. Tutto quello che ha concorso a determinare il disastroso stato passivo di RT, sembra che non possa essere approfondito da nessuno.
Sembra che le cose si siano determinate senza responsabilità di alcuno. Nessuno si assume la propria responsabilità. Gli unici che lo hanno fatto sono i lavoratori.
Io lo spero, ma temo che sarà molto difficile, in altre situazioni ciò non è avvenuto.
Quello che mi auguro è che non paghino ancora una volta i lavoratori. Questo sarebbe inaccettabile e darebbe il via a forme di mobilitazioni forti”.