“Non so cosa farò domani. Potrei anche decidere di rientrare al lavoro, facendo un tampone, perché comunque ho necessità di lavorare. Certamente la mia battaglia non finisce qui. Dobbiamo far valere i nostri diritti, perché se no torniamo indietro alla dittatura. In quegli anni c’era la stella di David, noi abbiamo il Green Pass”. Così la bidella Laura Muratore, al nostro giornale, a poche ore dalla sospensione dal lavoro (Istituto Ruffini) per essersi presentata per cinque giorni consecutivi senza green pass.
Imperia: dopo la sospensione, parla la bidella del Ruffini. L’intervista
Come ha vissuto la sospensione?
“Sapevo che sarei stata sospesa. Va bene così. Certamente non pagherò nessuna delle multe, perché sono contestazioni inventate. Per di più, per conto di chi sono state notificate le multe? Per lo Stato? Solo le forze dell’ordine possono multarmi, e non è detto che neanche loro possano farlo in questa situazione. Almeno questi soldi andassero in beneficienza”.
Adesso cosa farà?
“Non so cosa farò domani. Potrei anche decidere di rientrare al lavoro, facendo un tampone, perché comunque ho necessità di lavorare. Certamente la mia battaglia non finisce qui. Con il mio avvocato farò ricorso contro le multe e il provvedimento di sospensione. Vincerò la mia causa, ne sono certa, e a pagare sarà il Preside, non lo Stato, ma lui. E questo dovrebbe far riflettere”.
Ieri è stata ospite della trasmissione tv “Pomeriggio Cinque”. Com’è andata?
“Lo avete visto tutti. Non è stato facile. Ma io non sono andata in televisione per me stessa, ma per invitare tutte le persone nella mia situazione a far valere i propri diritti. C’è troppa disinformazione, purtroppo. La gente è ignorante. Se mi chiameranno ancora, darò la mia disponibilità per sensibilizzare l’opinione pubblica, perché si dicono troppe cose non vere. E’ un atto di disonestà quello dei giornalisti che non raccontano la verità nei loro articoli”.
Il popolo è sovrano, non dobbiamo dimenticarlo.
La Costituzione si basa sul diritto al lavoro, non ci può essere negato. Perché se no torniamo indietro alla dittatura. In quegli anni c’era la stella di David, noi abbiamo il Green Pass. Solo che quello che sta accadendo è paradossalmente ancora peggio delle deportazioni contro gli ebrei, perché lo stanno facendo con la nostra autorizzazione. Siamo un popolo di beoti. Un giorno le persone capiranno di aver sbagliato“.
Lei è contraria al vaccino? Pensa che lo farà?
“Io non è che non credo nella scienza, ci credo. Ma l’imposizione no, quella non la accetto. Il business dei vaccini non lo accetto. Guardate cosa c’è dentro il vaccino, metalli pesanti, aborti. A chi farebbe piacere mettere quelle porcherie in corpo. Non dobbiamo dare il consenso e farci strumentalizzare.
Ci sono morti, persone che stanno male. Se io sono sana, perché mi devo iniettare qualcosa che mi può fare star male. Quando avrò la sicurezza che non fa star male allora lo farò”.
Come stanno reagendo le persone alla sua battaglia. Sente solidarietà intorno a lei?
“Lei non ha idea di quante persone mi sono vicine. Mi hanno scritto migliaia di messaggi. Non mi aspettavo una vicinanza simile. Anche persone al di fuori di Imperia, di altre regioni”.
Lei, come dichiarato al nostro giornale e ribadito in televisione, sostiene di aver contratto il Covid e di non aver ottenuto il green pass per un caso di malasanità. Ha ricontattato il suo medico per farsi riconoscere il test sierologico e la guarigione dal Covid in modo tale da poter ottenere il green pass?
“Non ho più ricontattato il mio medico di famiglia. Non ho nulla da dirgli, ha già detto che secondo lui non si può fare niente. Ho inviato una mail all’Asl con la documentazione che mi era stata richiesta. Mi è stato risposto che non è possibile farmi ottenere il green pass. Di questa cosa qua si deve occupare il Ministro della Sanità. Ci devono essere dei percorsi alternativi. Chi non vuole fare vaccino, se no, come fa?”.
Perché è contraria al Green Pass?
“Chi ha il green pass è un veicolo di contagio, esattamente come chi non ce l’ha. Siamo tutti veicoli di contagio, il green pass non serve a nulla. Tutti, indistintamente, dovremmo fare un tampone prima di accedere in un qualunque luogo. Perché io come faccio a sapere che uno che ha il green pass non è contagioso? E’ una manovra politica, questione di business.
Se tutti riescono a fare un ragionamento logico ci si arriva a queste cose. Le istituzioni devono tutelare le persone, se no che umanità è? Loro fanno i loro interessi, non i nostri, questa è la verità. Alla Camera il green pass non è obbligatorio, come mai? Se i primi a comportarsi male sono proprio coloro che ci governano, come facciamo?
Ci sono persone in questi giorni, nel comparto della scuola, che si sono messe in malattia perché impossibilitate a pagarsi i tamponi,. Ci rendiamo conto del punto a cui siamo arrivati? E’ tutto assurdo”.