“Chiediamo la sospensione immediata e la revoca dell’autorizzazione eventualmente rilasciata per la realizzazione dell’impianto”. Questa la richiesta contenuta nell’esposto, presentato da un gruppo di cittadini dianesi e imperiesi, indirizzato a diversi enti, in merito all‘installazione della nuova antenna in località Pini del Rosso Diano Marina.
Nel dettaglio, l’esposto è rivolto a Comune di Diano Marina, Ministero della Transizione Ecologica, Direzione Generale per il Patrimonio naturalistico, ARPAL, Regione Liguria, Prefettura di Imperia, Comune di Imperia, Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, ENAV S.p.A. Direzione Servizi Navigazione Aerea – Funzione Progettazione Spazi Aerei, ENAC, 115ª Squadriglia radar remota (115ª Sq.R.R.) e Comando Vigili del Fuoco Imperia.
Pini del Rosso: ecco il testo dell’esposto
“Oggetto: Costruzione fabbricato ad uso ricovero apparecchiature per la telecomunicazione e posa di traliccio di sostegno antenne ubicato nel Comune di Diano Marina – frazione Gorleri – Strada Savoia, località “Pini del Rosso”.
Gli scriventi cittadini, firmatari del presente esposto, nel comunicare alle Autorità competenti, indicate in indirizzo, che è stato realizzato un fabbricato ad uso ricovero apparecchiature per le telecomunicazioni, un traliccio di sostegno di antenna (47 m!) in località “Pini del Rosso” tra i Comuni di Imperia e Diano Marina, frazione Gorleri, Strada Savoia, esprimono la loro totale contrarietà su tale installazione e chiedono tutela per il proprio diritto alla salute umana e all’ambiente attraverso ogni rimedio possibile.
A tal fine, si segnala che :
– recenti studi epidemiologici hanno verificato la correlazione tra esposizione a campi magnetici e l’insorgenza di varie patologie, come la leucemia infantile e alcune sindromi tumorali;
– l’energia prodotta da simili impianti viene facilmente assorbita dai tessuti biologici umani, determinando rischi oggettivi per la salute psico-fisica negli individui esposti ai campi magnetici per periodi superiori alle 4 ore (insonnia, allergie, danni al sistema visivo, al sistema immunitario ecc.);
– l’ Organizzazione Mondiale della Sanità, ha più volte affermato che anche in assenza di certezza sulla nocività e sui rischi, occorre sempre agire secondo il “principio di cautela” e in modo conservativo;
– il surriferito principio di cautela è affermato anche dal nostro ordinamento giuridico: (i) art. 32 della Costituzione [tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività]), (ii) art. 41 Cost. che subordina la “libera concorrenza” al diritto alla salute e alla sicurezza dell’individuo umano (l’iniziativa economica privata è libera […] ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza alla libertà e alla dignità umana; (iii) art. 4 comma 1 del decreto 381/98 (principio di minimizzazione dell’esposizione della popolazione); (iv) art. 174 del Trattato di Amsterdam (principio di precauzione);
– la Comunità Europea, in numerose direttive ha, peraltro, definitivamente sancito il principio volto a garantire l’applicazione del criterio della “massima sicurezza tecnologicamente possibile” al fine di tutelare la salute umana.
– come si può evincere dalla lettura sistematica di tale complesso di norme, la necessità di contemperare ogni forma di iniziativa imprenditoriale con l’esigenza indefettibile della salvaguardia, al massimo grado, della salute umana è diventato un obiettivo “irrinunciabile”.
– non è noto il rispetto dei procedimenti afferenti l’installazione delle antenne dei “Pini del Rosso” e la legittimità dei conseguenti provvedimenti autorizzatori eventualmente rilasciati;
– non sono note le autorizzazioni alla modifica dell’ingombro geometrico del manufatto e dell’antenna rispetto alla linea naturale del pendio del versante collinare imperiese e dianese;
– non è nota la presenza di un impianto antincendio che preservi l’ambiente da eventuali incendi derivanti dagli impianti elettrici di alimentazione delle antenne;
– è eccessivamente impattante la presenza di un’ulteriore antenna ai “Pini del Rosso” in ragione dello scempio ambientale cui è sottoposta l’area interessata da ulteriori manufatti fatiscenti, degradanti e pericolosi;
– la vicenda ha suscitato il clamore mediatico e la sensibilizzazione collettiva anche attraverso la raccolta di sottoscrizioni ad una petizione popolare (con oltre 300 firme);
Tutto ciò premesso e considerato, gli scriventi
CHIEDONO
– la verifica dell’applicazione di quanto previsto dalle norme di settore per le competenze di ogni ente in indirizzo;
– la verifica dell’osservanza delle distanze previste dalla normativa vigente o dalle delibere Regionali e Comunali emanate in materia, da luoghi particolarmente sensibili;
– l’avvenuto rilascio da parte di tutte le Autorità competenti in materia, delle varie autorizzazioni necessarie per procedere sia alla installazione dell’Antenna, sia per apportare le modifiche strutturali conseguenti alla sua implementazione;
Si segnala, altresì, che non è stato in alcun modo rispettato il “diritto all’informazione preventiva” della popolazione residente.
In altri termini non è stata resa pubblica la richiesta della installazione avanzata dall’impresa in questione attraverso la pubblicità che assume un rilievo essenziale dato che la surriferita installazione può influire sulla salute umana e modifica l’ambiente circostante.
Al riguardo segnaliamo che nella medesima area, sono presenti altre stazioni radio e non sono note le risultanze degli eventuali rilevamenti tecnici, comprese quelle misurazioni necessarie per effettuare confronti e comparazioni con le situazioni preesistenti prima dell’autorizzazione all’installazione e la quantificazione delle reali variazioni dei livelli di inquinamento elettromagnetico.
Si ritiene indispensabile verificare se tali misurazioni sono state effettuate d’intesa con le competenti autorità sanitarie e con la partecipazione dei loro organi di competenza tecnica anche in relazione alla eventuale presenza di ricettori particolarmente sensibili.
Per tutti questi motivi chiediamo la sospensione immediata e la revoca dell’autorizzazione eventualmente rilasciata per la realizzazione del succitato impianto.
Qualora, nonostante tale richiesta, l’autorizzazione non dovesse essere revocata, ci riserviamo ogni azione di miglior tutela, anche ai fini risarcitori, nei confronti di tutti i soggetti che non hanno assicurato l’osservanza delle leggi vigenti in materia per l’insorgere di future patologie dovute alla continua esposizione dei campi elettromagnetici; per la perdita del valore economico degli immobili a causa della vicinanza delle antenne e per la generale deturpazione ambientale dell’area denominata “Pini del Rosso” a ridosso delle Città di Imperia e Diano Marina”.