23 Dicembre 2024 11:19

23 Dicembre 2024 11:19

Da Imperia alla Tanzania fino in Scozia: la 24enne Benedetta Giribaldi e l’amore per il prossimo. “Con l’arte-terapia vorrei portare gioia a chi soffre di demenza e Alzheimer”

In breve: Benedetta si è laureata all'università di Glasgow, al Corso di Laurea Magistrale in Social Work (Servizi Sociali), con il massimo del voti.

Il volontariato è nella mia vita da sempre, sono felice di aver fatto della mia passione un lavoro“. Così Benedetta Giribaldi, 24enne imperiese, racconta ciò che l’ha spinta a intraprendere il suo percorso umano, formativo e professionale per aiutare gli altri.

Benedetta, infatti, dopo la maturità al Liceo Classico di Imperia, è volata prima in Galles per un anno come au-pair in una famiglia per approfondire le proprie competenze nella lingua inglese e poi a Glasgow per iscriversi al Corso di Laurea Magistrale in Social Work (Servizi Sociali), laureandosi, nel mese di settembre 2021, con il massimo del voti.

Nel frattempo, ha anche trascorso un mese in Tanzania per un’esperienza di volontariato per insegnare le basi del Pronto Soccorso ai ragazzi delle scuole locali.

Un’imperiese in Scozia: la vita dedicata ad aiutare gli altri di Benedetta Giribaldi

Dove nasce la tua passione per il volontariato, che, tra le altre cose, ti ha portato anche in Tanzania?

“Il volontariato è nella mia vita da sempre. Mia nonna Agostina Zannoni aveva fondato il “Centro per la Famiglia e per la Vita” a Porto Maurizio e fin da piccola ho sempre aiutato insieme a lei, mia madre e la mia famiglia le persone in difficoltà. L’esperienza in Tanzania è stata meravigliosa. Ho trascorso là un mese per insegnare le basi del Pronto Soccorso ai ragazzi delle scuole locali, insieme a “First Aid Africa”, un’organizzazione di volontariato.

Quest’anno, mi sono laureata in Scozia, all’Università di Glasgow, al corso di Social Work, e ora sono Assistente Sociale. Posso quindi finalmente fare della mia passione un vero e proprio lavoro, oltre che continuare con il volontariato”.

Hai ricevuto la notizia della laurea “a distanza” per via del covid, com’è stato?

La notizia della laurea mi ha raggiunta mentre sono a Imperia, via mail, senza consegna ufficiale, senza festeggiamenti accademici che, purtroppo, in questi tempi di Covid, mi hanno purtroppo impedito di “sentire” il traguardo appieno e di festeggiarlo insieme ai miei colleghi con il mantello e il tocco come usa nel Regno Unito. Ma è stata comunque una grande soddisfazione”.

Di cosa ti sei occupata durante il periodo di studi?

“Ho lavorato in un Centro per Disabili adulti passando i week-end ad assistere anziani dementi o disabili in tutte le loro necessità, per sollevare un po’ la propria famiglia dal pagamento di tutte le spese di mantenimento. Ho prestato anche volontariato presso una Help Line per studenti, una sorta di “Telefono amico”, aiutando a superare momenti difficili molti di loro”

Ti sei particolarmente concentrata sull’arte-terapia, di cosa si tratta?

“Sì, la mia tesi ha trattato il tema dell’arte-terapia nelle persone con Demenza Senile ed Alzheimer e ha preso spunto proprio dal lavoro che ho svolto nel Centro per Disabili presso cui ho lavorato per mantenermi agli studi.

Uno studio ha recentemente dimostrato che, nel breve termine, le persone con Demenza Senile ed Alzheimer traggono benefici nel ‘fare arte’, intesa come espressione artistica, che sia dipingere, colorare insieme o creare oggetti. In particolare, si è notata la diminuzione di caratteri aggressivi, di depressione e confusione, lasciando una sensazione di calma e soddisfazione per essere riusciti a creare qualcosa.

Queste persone spesso vengono trattate semplicemente come ‘bambini’ o pazienti con un problema, mentre è importante riconoscerli sempre persone nella loro totalità. In tutto il mondo la popolazione anziana sta crescendo, dato che con il progredire della medicina l’età media si sta alzando, perciò è importante dedicarsi a queste tematiche.

Sono molto soddisfatta perché la relatrice della tesi mi ha chiesto se posso collaborare in università per approfondire le tematiche toccate dal mio studio e il Centro di Servizi Sociali presso cui ho fatto tirocinio come Assistente Sociale con diverse famiglie disagiate, mi ha offerto la possibilità di lavorare presso di loro. In futuro mi piacerebbe continuare ad approfondire la tematica della terapia d’arte e poter occuparmi delle persone una a una”.

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