24 Dicembre 2024 01:32

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Mascherine non a norma, scoppia il caso a Imperia: distribuite in due scuole superiori. Esposto dei genitori in Procura

In breve: Le mascherine appartenenti a uno dei due lotti finiti nel mirino del Ministero della Salute sono state distribuite anche in due Istituti Superiori della nostra città, e non è escluso che siano interessate anche altre scuole.

Scoppia il caso a Imperia per le mascherine, prodotte da FCA Italia (ditta in capo alla famiglia Agnelli) e distribuite dallo Stato presso le scuole italiane a partire dallo scorso dicembre 2020, giudicate “non conformi” per via della mancanza dei requisiti minimi di efficienza di filtrazione batterica.

Le mascherine appartenenti a uno dei due lotti finiti nel mirino del Ministero della Salute, infatti, sono state distribuite anche in due Istituti Superiori della nostra città, e non è escluso che siano interessate anche altre scuole.

A scoprirlo, un genitore imperiese che, venuto a conoscenza alcuni giorni fa, tramite giornali nazionali, della circolare del Ministero della Salute che chiede il ritiro di due lotti, ha pensato di controllare alcune confezioni di dispositivi di protezione portate a casa negli scorsi mesi dal figlio, studente di un Istituto Superiore di Imperia, e mai utilizzate per via della scomodità e del forte odore che questi dispositivi rilasciavano, scoprendo che si trattava di uno dei due lotti “incriminati”, il numero 00914086180.

Covid: mascherine non a norma distribuite anche nelle scuole di Imperia

“Lo scrivente Ministero ha ricevuto dal fabbricante FCA Italia SPA la segnalazione di non conformità delle mascherine facciali, lotti 00914086180 e 00914086190, dallo stesso prodotte e distribuite, per il tramite della Struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Covid 19, agli istituti scolastici attraverso la società SDA – così si legge nella circolare del Ministero della Salute indirizzata al Ministero dell’Istruzione, datata 6 settembre 2021, nonostante il primo esposto sulla non conformità dei dispositivi, presentato da Rete Iside, USB e Osa, risalga a ben 9 mesi prima.

“I lotti non conformi – continua la nota – sono stati prodotti presso lo stabilimento di Mirafiori – Torino dal 24 agosto 2020 al 17 dicembre 2020 e quasi integralmente distribuiti presso gli istituti scolastici italiani”.

Il Ministero della Salute chiede quindi al Ministero dell’Istruzione di assicurare “la massima divulgazione a tutti gli istituti interessati, affinchè gli stessi provvedano a individuare, non utilizzare e quarantenare le eventuali giacenze”.

Quali istituti? Impossibile saperlo con esattezza, dato che, come scritto nella stessa circolare “in ragione delle modalità operative con cui la società S.D.A. ha curato la distribuzione, non è possibile produrre una lista di distribuzione che consenta di sapere presso quali istituti scolastici i citati lotti siano stati consegnati”.

Insomma, come cercare un ago in un pagliaio, almeno fino alla scoperta del genitore imperiese che ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere di far luce sulla vicenda e attivarsi per assicurare che eventuali giacenze non vengano più messe a disposizione di studenti e operatori scolastici.

Non solo, nei giorni scorsi è emerso un altro Istituto Superiore di Imperia destinatario del lotto 00914086180 e che potrebbe averlo ancora a disposizione a scuola. Fatto che fa supporre che anche molte altre scuole della città e della provincia potrebbero aver ricevuto questi lotti e che potrebbero essere quindi migliaia le mascherine non conformi in circolazione nel nostro territorio.

Il consiglio è quello di controllare il numero riportato sulle confezioni e, nel caso in cui riportassero il codice 00914086180 / 00914086190, non utilizzarle e segnalare il caso agli organi competenti.

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