Il Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute Pubblica di Imperia interviene, tramite una nota stampa, in merito ai lavori di manutenzione e ammodernamento del depuratore.
Imperia: depuratore, interviene il Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute Pubblica
“Dopo un anno di “rimpalli” di responsabilità tra l’amministrazione Scajola e Rivieracqua, abbiamo finalmente appreso che il 15 settembre sarebbero dovuti iniziare i lavori di rifacimento del tubo di rilancio a mare del depuratore(lavori non ancora iniziati, come testimoniato dal nostro giornale ndr.) e che nel mese di ottobre 2021, approfittando del fermo del depuratore, verrà effettuato un importante rinnovo di macchinari e attrezzature dello stesso per riportare il sistema alle potenzialità previste nel progetto originario, con un investimento complessivo di circa un milione di euro.
Nell’anno trascorso (perso) sono state sversate in mare acque solo parzialmente depurate che hanno creato gravissimo danno all’ecosistema marino e gravi danni alla Salute pubblica e al Turismo (soprattutto nella stagione estiva l’acqua del mare sempre stata torbida e più volte si sono avuti divieti balneazione).
II Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute Pubblica apprezza che la società Rivieracqua, ormai responsabile del polo idrico imperiese, abbia finalmente deciso di affrontare il problema della corretta gestione del depuratore.
Ciò nonostante, le nostre perplessità sono molte:
- II depuratore di Imperia ha avuto un iter di realizzazione molto complicato: la progettazione iniziale prevedeva un tipo di trattamento, una locazione e una potenzialità diverse da quelle che nel tempo sono state poi attuate, a causa di problemi di urbanistica e della realizzazione del nuovo porto turistico. Si alla fine optato per un trattamento misto chimico-biologico ed una locazione adiacente la foce del fiume Impero in zona Ferriere.
- II depuratore negli ultimi tre anni, non si sa se per problemi di gestione o di carenza di progettazione, ha effettuato una depurazione a fasi alterne, molto carente e non nel rispetto delle norme di legge e ha creato gravi problemi a causa dell’emissione di miasmi irrespirabili. Considerato che in questo periodo il depuratore ha trattato soltanto i reflui di Imperia e quelli di Diano Marina, cosa succederà quando allo stesso verranno convogliati anche i reflui provenienti da San Bartolomeo, Cervo e Andora?
- La parte biologica del trattamento di depurazione é molto influenzata dalle variazioni del carico inquinante e dalla concentrazione dei reflui da trattare. Poiché sia Imperia che Diano non hanno una reale separazione tra le acque bianche e nere, chiaro che risulta difficile ottenere una efficienza ottimale del depuratore. A maggior ragione la difficoltà aumenterà se si aumenta l’ampiezza del bacino di raccolta perché verrà incrementata l’influenza delle acque bianche.
- Non stata rivolta nessuna attenzione al sistema di raccolta dei reflui di Imperia, che é vecchio, in pessime condizioni e sottodimensionato. Anche quest’ anno si é avuta la rottura del tratto di tubazione sottomarina che va dalla foce del Caramagna fino in prossimità dei Bagni Buraxen, rottura che ha causato divieto di balneazione. Questo tratto di tubazione ormai un collo di bottiglia che riceve tutti i reflui che provengono da Poggi, daf Prino, dai Piani e cosi via sino alla foce del Caramagna. Nella passata gestione comunale (Capacci) era stato considerato una grave criticità da risolvere, con un preventivo di spesa per l’intervento di 3,5 milioni di euro.
Alla luce delle considerazioni sopra elencate il budget di 1 milione di euro ci sembra inadeguato per la risoluzione dei problemi del depuratore e della rete fognaria. Chiederemo, quindi, un incontro con la Direzione di Rivieracqua per richiedere un più ampio progetto di intervento per il quale sarà necessario reperire maggiori finanziamenti: II problema è grave ed uno dei più importanti di questa città”.