“Lo Stato assolve la mafia e condanna Mimmo Lucano”. Questo lo striscione esposto dai manifestanti in piazza Dante a Imperia, per esprimere la propria solidarietà all’ex Sindaco di Riace Mimmo Lucano che, ieri, è stato condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere, in primo grado, dal Tribunale di Locri, accusato di una serie di reati, associazione per delinquere, abuso d’ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d’asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Una sentenza che ha scatenato l’indignazione e l’incredulità, non solo dello stesso Lucano, ma anche di moltissimi italiani che, nella giornata di oggi, hanno deciso di scendere in piazza in diverse città d’Italia per dimostrare la propria vicinanza all’ex primo cittadino di Riace, paese che negli anni è saltato agli onori della cronaca mondiale come esempio di luogo di accoglienza e solidarietà.
Tra i presenti a Imperia, circa una cinquantina di persone, semplici cittadini, rappresentanti di associazioni, come l’AIFO, attivisti de La Talpa e l’Orologio, e volti noti, tra cui l’ex candidato Sindaco Lucio Sardi, l’ex presidente Rt Riccardo Giordano e il segretario cittadino del PD Massimiliano Cammarrata.
Condanna Mimmo Lucano: a Imperia attivisti in piazza per solidarietà
“Non si può rimanere indifferenti di fronte a una vicenda di questo genere – affermano alcune attiviste di AIFO – Quello che è successo è contro ogni ragionamento. Le richieste dei pubblici ministeri raddoppiate. È incredibile e inaccettabile e anche preoccupante. Non si può assolvere Dell’Utri e condannare Mimmo”.
“Abbiamo seguito per anni la vicenda del sindaco Mimmo – afferma Mauro Manuello – Un uomo che ha avuto l’idea di recuperare un paese abbandonato, l’ha fatto rivivere. Ha creato una socialità, un ambiente sereno e pacifico, con tutta la criminalità che c’è in Italia bisogna colpire unapersona così? Avrà commesso qualche infrazione, ma 13 anni di galera, nemmeno un criminale viene condannato così.
Essendoci tre gradi di giudizi vedremo il secondo e il terzo. Sono fiducioso perchè è una cosa che ha colpito tutti. Non è questione di essere favorevole o contro l’immigrazione. Quest’uomo è di una limpidezza e trasparenza eccezionale. Non si può dire che ha avuto un’associazione a delinquere, a favore di chi? Chi li ha intascati? La mafia? L’ndrangheta? Io credo di no. Questo paese è rinato. Questo sindaco è stato citato a livello mondiale come un esempio di recupero dei paesi e integrazione pacifiche. È incomprensibile”.
“Il sentimento che prevale è l’indignazione – aggiunge Francesco Scoppelliti – Quasi 14 anni di galera sono tantissimi in questa sentenza di primo grado, soprattutto se paragonati a quello che sta accadendo per la trattativa Stato – Mafia, assoluzione per il generale Mori, assoluzione per Dell’Utri. Questo paese ha dei livelli repressivi molto diversi a seconda di come le cose vengono approcciate.
Lucano ha gestito l’accoglienza del suo piccolo paese in maniera sociale. Vedendo questa condanna attuata in un territorio come quello della Calabria, del Sud Italia, pervaso dalle mafie, dalla criminalità, a questo punto, collusa dallo Stato, per quello che riguarda la storia passata, le stragi degli anni 90 e un’altra serie di fattore, ci viene da pensare che questo paese è inguaribile, troppo sporco per essere cambiato.
Noi oggi siamo qui perchè non è giusto che una persona venga condannata a sacrificare un settimo della vita in galera semplicemente per aver cercato di accogliere persone in un paese che, a dir suo, risultava spopolato e morente”.