“Agli amici di Imperia di Martina agli amici di Franca e ai miei amici dico: ce l’abbiamo fatta”.
Queste le parole, piene di emozione, di Bruno Rossi, a pochi minuti dal verdetto della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna di Appello Bis, a Firenze, a 3 anni di carcere per Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, accusati di tentata violenza sessuale ai danni della figlia di Bruno, Martina Rossi, che perse la vita nell’agosto del 2011 precipitando dal sesto piano di un Hotel a Palma di Maiorca, dove era in vacanza con alcune amiche.
Per l’accusa di morte a seguito di un altro reato è già intervenuta la prescrizione.
Processo morte Martina Rossi: la Cassazione conferma la condanna a 3 anni per Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni
“È stata una battaglia difficile e complicata – ha dichiarato Bruno Rossi rivolgendosi agli imperiesi – ma quando si ha ragione alla fine quasi sempre la ragione trionfa. Abbiamo passato momenti molto brutti, ringrazio tutti gli imperiesi per quello che hanno fatto. Ci vediamo a Imperia”.
In precedenza Bruno aveva dichiarato, ai cronisti presenti, subito la pronuncia della sentenza: “Non ci deve essere più nessuno che possa permettere di far del male a una donna e passarla liscia. Non mi interessa che abbiano preso 3 anni, 4, 5 o 6, l’importante è che tutto il mondo sappia il valore di Martina e la pochezza di questa gente che le ha fatto del male. Ora posso dire a Martina che il suo papà è triste perché lei non c’è più, ma anche soddisfatto perché il nostro paese è riuscito a fare giustizia. Oggi ho sentito il Procuratore e la sua collega, due ragazze, le avrei abbracciate. Noi contro tutti? No, tante persone ci hanno aiutato. Bisogna migliorare il mondo, dargli un valore. I miei compagni, quelli del porto, faranno i fuochi artificiali per Martina, che era una persona eccezionale. Queste persone che le hanno fatto del male non hanno avuto neanche un pò di pietà, così come avvocati e periti”.
“Finalmente la verità, anche se quello che ha sofferto Martina non lo cancella nessuno. Non hanno avuto neanche pietà di lei” ha dichiarato invece Franca Murialdo, la mamma di Martina: “Quando ho letto la sentenza d’appello bis ho pensato che faceva onore alla verità: ecco, è vero, lo conferma la Cassazione”.