“Un giorno mi sono chiesto: perchè non diventare io stesso lo spiderman di questi bambini che giornalmente combattono le loro battaglie?“. Queste le parole di Mattia Villardita, l’ormai noto Spiderman savonese, per raccontare la sua storia nel corso del programma “Tu si que vales” su Canale 5. Un racconto che ha emozionato e commosso i giudici, Maria de Filippi, Rudi Zerbi, Gerry Scotti, Sabrina Ferilli e Teo Mammucari, e tutti i presenti in sala.
Il verdetto della giuria popolare è stato ‘sì’ per il 97 per cento dei voti.
Mattia Villardita, a causa di una malattia congenita che per 19 anni lo ha costretto a entrare e uscire dall’ospedale Gaslini di Genova, da alcuni anni è diventato lo “Spiderman di quartiere” per portare un sorriso ai bambini che, in quelle stesse corsie dove lui stesso è stato in cura per tanto tempo, lottano ogni giorno.
Recentemente Villardita è stato nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ha incontrato anche papa Francesco.
Spiderman: da Savona a Tu si que vales, la commovente storia di Mattia Villardita
“Mi chiamo Mattia Villardita, ho 28 anni e vengo da Savona dove faccio l’impiegato. Quand’ero bambino fino ai 19 anni sono stato un paziente dell’ospedale di Genova a causa di una malformazione congenita. Qui ho conosciuto il dolore e soprattutto l’amore da parte della mia famiglia e degli amici che mi sono stati vicini. Lì le giornate erano lunghe e la sofferenza era tanta. Guardando fuori dalla finestra immaginavo Spiderman, il mio supereroe preferito arrivare per un saluto. Questo non è mai successo, così mi sono detto, perchè non diventare io stesso lo spiderman di questi bambini che giornalmente combattono le loro battaglie.
Comprai un costume, mi ci misi dentro e il resto lo fece il cuore. Passo il tempo con loro, per me loro sono i veri supereroi con i loro famigliari.
Sono qui per ricordavi due cose: la prima di non arrendervi mai, prima o poi tutti cadremo e il bello è avere la forza di rialzarsi. La seconda non dimentichiamoci mai di essere umani e di aiutare il prossimo”.
“Bellissima storia – ha detto Gerry Scotti – mi hanno colpito i tuoi momenti di silenzio. Anche i supereroi non devono vergognarsi di emozionarsi”.