Malumori al Liceo Vieusseux di Imperia per l’obbligatorietà del green pass per gli studenti che intendono partecipare alle gite scolastiche. La misura è stata introdotta dalla direzione scolastica per adeguarsi alle normative del Governo in materia di contenimento del contagio da Covid 19.
Nel dettaglio, ImperiaPost si è interessata dell’argomento dopo che, presso la Redazione del giornale, è stata recapitata via posta una lettera anonima con, allegata, la circolare dell’Istituto in cui si fa riferimento all’obbligatorietà del green pass per partecipare alla gita per l’intera durata del viaggio. “Considerato che la gita ha durata superiore alla validità del green pass ottenuto con il tampone – commentano i mittenti della lettera – si ravvisa una disparità di trattamento nei confronti dei ragazzi non vaccinati non conforme alle normative italiane e tantomeno a quelle europee”.
Un argomento che ha sollevato discussioni anche sui social. Al di sotto di un post pubblico sull’argomento in questione, decine di genitori si sono divisi tra due posizioni opposte. Da una parte c’è chi afferma che “se la legge è il buon senso ci dicono che dobbiamo vaccinarci, non vedo perché chi sta dalla parte della legge non debba andare in gita per colpa di chi non ci sta”, dall’altra si sottolinea che “non c’è nessuna legge che impone il vaccino ai ragazzi di 14, 15, 16 anni e quindi nessuna norma è stata violata. Le soluzioni, se veramente c’è la volontà, si trovano”.
Contattato da ImperiaPost, il preside del Liceo Vieusseux Paolo Auricchia ha confermato l’esistenza di malumori, seppur limitati, sottolineando che la scuola si attiene a quanto previsto dalle norme anti Covid.
Imperia: “In gita solo con green pass”. Scoppia la polemica dei genitori
“Discriminazione? Assolutamente no – dichiara il dirigente scolastico Paolo Auricchia a ImperiaPost – Non c’entra chi è vaccinato o chi non è vaccinato. Il green pass è necessario per svolgere tantissime attività, specialmente quando si viaggia, perciò, se si vuole andare in gita, è necessario averlo e bisogna averlo per tutta la durata della gita per ovvi motivi organizzativi. Sarebbe impensabile che uno o due partecipanti debbano prenotare il tampone durante il soggiorno, magari con lunghi tempi di attesa in farmacia o senza trovare nemmeno posto.
Come scuola non facciamo altro che applicare le regole, se serve il green pass per visitare i musei, andare un convegno o andare a cena è chiaro che gli studenti che vogliono andare in gita devono esserne in possesso, come tutti coloro che vanno in vacanza in autonomia.
Ricordo che la gita non è un servizio obbligatorio che deve fornire la scuola, è un’opportunità. Ci sono scuole che non le organizzano proprio. Come Istituto abbiamo deciso di dare quest’opportunità alle classi quarte e quinte per il periodo di ottobre/novembre, ricevendo più del 90% di adesioni. Per le prime/seconde/terze, tra le quali ci sono state un paio di lamentele, rimandiamo a febbraio per diversi motivi organizzativi, dato che non possiamo mandare in gita tutto l’istituto nello stesso periodo“.