23 Novembre 2024 07:53

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23 Novembre 2024 07:53

“Carabinieri senza green pass sfrattati dalle caserme”. L’allarme del SIM. “Disposizione che non ha precedenti nella storia dell’Arma”

In breve: La denuncia del SIM, Sindacato Italiano Militari Carabinieri.

“Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha disposto che tutti i militari, non in possesso dal Green pass, alloggiati nelle caserme debbano uscire dalle loro camerette. Nessuna disposizione del Governo ha mai sancito un obbligo del genere che non ha precedenti nella storia dell’Arma ed è in netta contraddizione con il richiamato Regolamento Generale dell’Arma dei Carabinieri”. Questa la denuncia del SIM, Sindacato Italiano Militari Carabinieri, in merito alle conseguenze dell’introduzione dellobbligo del green pass su tutti i luoghi di lavoro, scattato da venerdì 15 ottobre in Italia.

Green pass: “Carabinieri sfrattati dalle caserme”. L’allarme del SIM

“Prima di analizzare ciò che sta accadendo all’interno delle Caserme dell’Arma dei Carabinieri dal 14 ottobre 2021 e che sta rimbalzando in maniera violenta su tutti gli organi di informazione, è doveroso ricordare due fondamentali passaggi del Regolamento Generale dell’Arma dei Carabinieri.

L’articolo 261 così recita: “La caserma è la casa del Carabiniere. La caserma funzionale, confortevole e decorosa, è condizione importante ai fini dell’elevazione morale e del conseguente maggiore rendimento del personale che vi alloggia. Essa infatti deve offrirgli quel benessere materiale e morale che ne rinvigorisce il corpo e ne allieta lo spirito”.

Con la frase “casa del Carabiniere” viene definita oggi ed in maniera lapidaria cosa è la caserma per i Carabinieri. Essa è ed è sempre stata la “Casa del Carabiniere” nel corso della lunga storia dell’Arma. Per ciò che riguarda, invece, la restante parte dell’articolo appare chiaro quale sia l’obiettivo da raggiungere, e cioè il benessere materiale e morale volto all’elevazione morale degli appartenenti all’Arma che ne fa conseguire un maggiore rendimento in servizio, a vantaggio della intera popolazione e dell’Arma stessa.

L’altro passaggio importante da evidenziare è il VI paragrafo della Premessa dello stesso Regolamento Generale, il quale impone che il lavoro sia svolto «con animo lieto, in un clima di serenità e comprensione». Senza l’affiatamento e la solidarietà fra tutti, non si potranno ottenere positivi risultati. La serenità è un valore che va coltivato, ricercato e qualche volta, per così dire, anche “imposto” e “autoimposto”, specie da chi ha responsabilità di comando. Se le ore trascorse insieme sono vissute serenamente, questa armonia si tradurrà sempre in un fattore di efficienza e andrà dunque a vantaggio di tutti e del servizio, rafforzando amicizie e spirito di corpo.

Tutti questi buoni propositi/obblighi del Regolamento Generale sono stati di netto cancellati nella giornata del 14 ottobre 2021. Infatti il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha disposto che tutti i militari, non in possesso dal Green pass, alloggiati nelle caserme debbano uscire dalle loro camerette. Nessuna disposizione del Governo ha mai sancito un obbligo del genere che non ha precedenti nella storia dell’Arma ed è in netta contraddizione con il richiamato Regolamento Generale dell’Arma dei Carabinieri.

Pertanto questa disposizione oltre che contravvenire con il Regolamento Generale, contravviene anche a principi di ordine morale e di gestione/diligenza del buon padre di famiglia.

Questa situazione potrebbe generare ed inasprire una sorta di conflittualità all’interno della stessa Arma. Può portare alla creazione di due muri che si contrappongono: chi è possessore di Green pass e chi non lo è. Ma soprattutto quando sarà finita l’emergenza sanitaria, siamo sicuri che tutte le conflittualità saranno inghiottite dall’oblio? La storia ci insegna altro. Basti pensare alle vendette operate nell’immediato dopoguerra.

Un buon comandante dovrebbe mediare tra le disposizioni e le esigenze del personale. Se no a posto dei Comandanti basterebbe un freddo e insensibile computer, il quale in maniera anaffettiva impartisce disposizioni in base a parametri impostati in precedenza. E’ stato intrapreso un percorso che allontana sempre più il vertice dalla base, come se il vertice vivesse una realtà parallela. Mentre la base è costretta a fare i conti con un sempre più crescente malessere sociale.
Questa disposizione ripropone un delicatissimo interrogativo: chi difende i difensori? Infatti proprio i difensori, in questo momento storico, sono i più deboli.

Anche la precisazione del Comando Generale lascia alquanto perplessi. Infatti il Comando Generale dei Carabinieri, interpellato da Tgcom24, specifica: “La circolare emanata dal Comando Generale l’11 ottobre 2021 non contiene alcuna indicazione sugli accasermati. Dalla lettura del Dpcm del 12 ottobre, l’aspetto è indirettamente trattato allorquando è esplicitamente previsto che al personale dichiarato assente ingiustificato per mancanza del Green pass all’atto di intraprendere il lavoro, non è consentito, in alcun modo, di permanere nella struttura, anche a fini diversi. Pertanto, chi occupa posto in caserma ma non effettua il servizio, poiché in licenza o a riposo continuerà a usufruire del beneficio”. In sostanza se un carabiniere viene trovato in servizio senza il Green pass previsto dalla legge deve abbandonare il luogo di lavoro, cioè la caserma, anche come alloggio personale.

E’ chiaro che questa risposta fa sorgere spontaneamente una domanda: ma se un Carabiniere senza Green pass si trova in licenza o a riposo, perché può continuare a usufruire del beneficio di occupare un posto in caserma?

La disposizione del Comando Generale è in contraddizione con il punto 12 delle FAQ sui dpcm firmati dal Presidente Draghi (fonte https://www.governo.it/it/articolo/green-pass-faq-sui-dpcm-firmati-dal-presidentedraghi/18223): “Il green pass deve essere valido nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso quotidiano alla sede di servizio e può scadere durante l’orario di lavoro, senza la necessità di allontanamento del suo possessore”. Quindi sorgono spontanee due ulteriori domande: perché il Comando Generale si è spinto così oltre? Ma l’Arma dei Carabinieri non era una famiglia?

La disposizione di sfrattare i Carabinieri fa ritornare in mente il pensiero di Montesquieu, il quale sosteneva che “una cosa è giusta non perché è legge, ma deve esser legge perché è giusta”. Ed è giusto privare anche del posto letto un militare dell’Arma? In virtù di quale legge? Inoltre è giusto usare lo stato come metro etico o morale? Anche la schiavitù era legale, l’olocausto era legale e la segregazione era legale.

Il SIM Carabinieri oltre che far presente al Comando Generale la forte criticità di quanto sta accadendo in queste ore, si ripromette di farsi parte diligente per trovare le risposte a tutti gli interrogativi e aspettative del personale dell’Arma dei Carabinieri”.

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