Una poesia per Martina. L’autrice è Beatrice Zerbini, scrittrice 38enne di Bologna, colpita dalla sentenza della Cassazione, che, lo scorso 7 ottobre, ha condannato Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni a tre anni di carcere per tentata violenza sessuale di gruppo nell’ambito del processo per la morte della studentessa imperiese Martina Rossi, e, soprattutto, commossa dalla tenacia e dignità dei genitori Bruno Rossi e Franca Murialdo, per 10 anni impegnati nella loro battaglia di giustizia.
Una poesia per Martina: la scrittrice bolognese Beatrice Zerbini
Beatrice Zerbini, fin dall’età di 8 anni appassionata di letteratura e di poesia, ha all’attivo la pubblicazione di due libri, un’opera in versi, “In comode rate”, e una raccolta di prose e suggestioni poetiche, “Mezze stagioni”. Dal 2006, raccoglie in una pagina online, molto seguita e apprezzata, racconti tragicomici e poesie, dove, lo scorso 8 ottobre ha pubblicato la poesia dedicata a Martina Rossi e ai suoi genitori, suscitando grande commozione.
Com’è nata la poesia dedicata a Martina e ai suoi genitori?
“La mia poesia è una poesia urgente, nasce da un mio bisogno di comunicare. Anche in questo caso, per la poesia che ho scritto su Martina, è stato così. Quando ho saputo della sentenza sono rimasta profondamente scossa.
Inizialmente, la sentenza mi ha agghiacciato. Non potevo credere che gli imputati fossero stato condannati solamente a 3 anni. Ho provato rabbia. Ciò che, però, mi ha più sconvolto, è stato ascoltare le interviste dei genitori, che invece hanno avuto una reazione totalmente diversa dalla mia e, penso, da moltissimi spettatori esterni come me. Loro hanno reagito con estrema compostezza e dignità, hanno visto la sentenza come una vittoria, nel dramma. Nessuno potrà ridare loro la loro amata figlia, ma la sentenza ha ristabilito la giustizia.
Questo mi ha spinto a scrivere di getto la poesia. È nata dal desiderio di dare un abbraccio a quei genitori, sebbene non li conosca. Davanti a un dolore così grande sono riusciti a non ostentarlo, a rimanere fermi nella loro volontà di ridare dignità alla loro unica figlia, non perdendo la fiducia nella giustizia. Hanno dato un grande insegnamento a tutti noi”.
Ecco la poesia di Beatrice Zerboni
“Martina, tre anni
non sono abbastanza.
Ce ne vogliono dieci solo
per mettere i punti alle domande,
venti solo per salire a un sesto piano,
venti per non sapere volare;
per abbracciare
tua madre e tuo padre
non ne bastano venti,
per guardarti la foto,
per avere la vita davanti
e non di sopra a schiacciarti.
Precipitiamo tutti con te allora,
sperimentiamo il basso
di questa umana vergognosa stoffa
che non sa frustrarsi,
che non si contiene,
ma ti reggiamo il passo
perché non caschi nel vuoto”.