13 Novembre 2024 23:37

Cerca
Close this search box.

13 Novembre 2024 23:37

Imperia: l’ambasciatore Umberto Vattani inaugura la rassegna “Aspettando il Centenario”. Lectio magistralis dedicata ai giovani. “Dobbiamo rispecchiare le loro capacità e fare in modo che le sviluppino”/Le immagini

In breve: "Far capire l'importanza dei diritti universali, che non vengono riconosciuti nello stesso modo in altre parti del mondo"

È stato l’Ambasciatore Umberto Vattani, tra le altre cose già Ambasciatore presso la Repubblica Federale di Germania, capo della Rappresentanza italiana presso l’UE a Bruxelles, due volte segretario generale del ministero degli Affari Esteri e Presidente dell’Istituto per il Commercio Estero, ad aprire il programma di “Aspettando il Centenario”, l’iniziativa ideata dall’Amministrazione comunale per celebrare l’anniversario della nascita di Imperia.

L’intervento dell’ambasciatore è stato preceduto dal saluto del sindaco Claudio Scajola

Scajola, riferendosi alla nascita del capoluogo nel 1923, ha ricordato: “La sfida già allora era quella di competere per la crescita dei cittadini e per questo abbiamo pensato che il Centenario dovesse essere celebrato con un percorso perché i cittadini si sentissero ancor più orgogliosi di essere imperiesi. La storia dei Comuni è interessante, ma anche di grande avversità fra un comune e l’altro. È finita questa rivalità. Dobbiamo ricordare che Oneglia era la civitas fedelissima e unico sbocco al mare dei Savoia e Porto Maurizio era di Genova. C’è una storia importante e interessante che dobbiamo conoscere meglio e che ha portato a fondare questa città. Avevamo due Patroni. Eravamo l’unico caso di città che avesse due Patroni divisi e abbiamo fatto San Leonardo, che è stato un Santo importante, inventore della Via Crucis. Abbiamo predisposto un programma intenso di attività culturali, sportive, invitando personaggi significativi della nostra Italia. Oggi continuiamo con un personaggio che ha fatto la storia della diplomazia in Italia e che è stato protagonista dei nodi più difficile delle nostre battaglie a livello internazionale ed europeo, nei momenti più complicati dei trattati europei, segretario generale del ministero degli Esteri per due volte e ambasciatore nelle principali capitali. L’Europa non può che collegarsi all’idea di crescita di sviluppo di un popolo e al tema dei giovani che sono il nostro futuro”.

“L’Europa nata, come Imperia, da una molteplicità di Stati”

Nella sua lectio magistralis l’Ambasciatore Umberto Vattani, fra le altre cose, ha sottolienato: “Imperia inizia una straordinaria rassegna fatta di eventi importanti. Un vero e proprio fuoco d’artificio di alta caratura. Sono stato per vari anni in Europa come rappresentante del nostro Paese a Bruxelles e ho conosciuto in quegli anni il ministro Claudio Scajola, che affrontava scelte difficili e non si è mai fatto dominare dalla cultura dell’emergenza. Ha sempre tracciato una linea e cercato di pensare la politica in virtù del futuro e al ministero dello Sviluppo economico ha rilanciato il Made in Italy nel mondo.

Quale Europa per i giovani? Prima bisogna partire da quale Italia, nata, proprio come Imperia, da una molteplicità di Stati. La diplomazia italiana ha voluto fare passi da gigante nel 1986 con l’Atto unico europeo e nel 1990, portando 11 Paesi sulla posizione comune dell’Unione economica, trasformatasi poi con il Trattato di Maastricht che ha portato alla moneta unica, grazie alla quale viviamo in una democrazia europea. Si poteva avere più fantasia e invece che chiamarlo euro, chiamarlo fiorino, che era una moneta che aveva circolato in tutta Europa, ma non si è voluto offendere nessuno. Si voleva il biglietto da un euro ma non ci siamo riusciti.

“Far capire l’importanza dei diritti universali, che non vengono riconosciuti nello stesso modo in altre parti del mondo”

Ancora oggi la nostra insistenza perché l’Europa si interessi sempre di più al Mediterraneo non viene meno. Non vogliamo essere i portinai dell’Europa, ma che tutta l’Europa se ne occupi. L’Europa ci ha lasciato l’eredità dei diritti e della giustizia sociale.

Il compito più grave è quello di far capire l’importanza dei diritti universali, che non vengono riconosciuti allo stesso modo in altre parti del mondo e per questo occorre quella mediazione politica che l’Italia ha sempre saputo esercitare.

Per i giovani il mondo è cambiato ed è un mondo dove c’è un diluvio di informazioni, ma sono notizie che a caso si riproducono, senza nessuna connessione e c’è un rumore di fondo che fa sì che sia difficile distinguere le notizie interessanti dalle altre.

La rapidità delle trasformazioni la si vede negli strumenti tecnologici avanzati, come telefonini e tablet che vengono continuamente aggiornati. Vi è poi la preoccupazione per il cambiamento climatico e per l’ambiente. È utile iscriversi a una facoltà che dopo tre anni di avrà preparato per un lavoro che nel frattempo è cambiato? Il traguardo è sempre diverso. La stessa idea di educazione per prepararsi alla vita è diventata illusoria. Il missile intelligente ricalcola la traiettoria in base all’obbiettivo che si sta spostando e bisogna quindi acquisire la capacità di liberarsi rapidamente di quello che non serve più e cambiare la propria traiettoria. È un talento diverso. I giovani si sentono sempre isolati, in una competizione che gli può provocare eccitazione, entusiasmo, ma anche ansia e depressione.

“Ai giovani spiegare che vogliamo rispecchiare le loro capacità e fare in modo che le sviluppino”

Possiamo passare da un mondo di spirali negative verso il basso a qualcosa che sale verso l’alto. È quello che abbiamo fatto in Europa, cercando di far capire ai nostri partner che bisognava continuare a essere un faro, un messaggio di speranza, purché si rispettassero le regole e i diritti sociali.

Ai giovani bisogna spiegare che noi volgiamo rispecchiare le loro capacità e fare in modo che le sviluppino, così come sta facendo Imperia e come sta facendo il nostro Paese in Europa e non solo in Europa. È necessario risvegliare le opportunità e le capacità di ciascuno. L’obbiettivo non è un traguardo, ma serve a darci l’ispirazione di dove andare”.

Condividi questo articolo: