Joele Corigliano, Segretario dei Giovani Democratici della Provincia di Imperia interviene, tramite una nota stampa, in merito alla “bocciatura” in Senato del DDL Zan, proposta di legge contro l’omotransfobia.
Ddl Zan, il Senato affossa la legge. Intervengono i Giovani Democratici
“ Nella giornata di ieri abbiamo assistito allo spettacolo della vergogna. Il Senato tramite voto segreto ha approvato la tagliola voluta dal Centrodestra, dimostrando di essere ancora una volta incapace di votare una norma a tutela delle persone LGBT+.
154 voti a favore, 132 contrari. Sono 24 i voti di scarto. Ci sono dei responsabili in Parlamento e sono noti. Il Centrodestra ha votato compatto e lo si denota dagli applausi inopportuni e vergognosi che si sono scatenati subito dopo l’annuncio dei risultati da parte della Presidente Casellati. Quegli stessi applausi rappresentano per noi uno schiaffo a tutte quelle vittime dell’odio omotransfobico. Quegli applausi rappresentano la miopia di un Parlamento che non sa ascoltare i giovani.
Le nuove generazioni sono molto più avanti di quelle dei nostri genitori e ancora di più di quelle dei nostri nonni. Lo dicono i dati che vedevano oltre il 70% degli under 30 a favore del ddl Zan. Noi abbiamo una visione della realtà diversa da quella dei nostri rappresentanti al Senato e quando andremo a votare ci ricorderemo di chi ha applaudito dai banchi del Centrodestra, ci ricorderemo di chi in Italia Viva ha tentato di ostacolare il ddl proponendo modifiche anziché votarlo esattamente com’era come già era accaduto alla Camera dei Deputati. Ci ricorderemo infine di senatori, fortunatamente pochi, del centrosinistra, che nascondendosi dietro al voto segreto, hanno votato assieme alle destre.
Ci ricorderemo di un Parlamento che non ha saputo ascoltare chi gli diceva che il tema dell’identità di genere è un tema che va affrontato in modo serio e non anteponendo ad esso i giochetti o i ricatti. Ci ricorderemo di un Parlamento che ha sottovalutato l’urgenza di questo provvedimento e ce lo ricorderemo ogni volta che sui giornali leggeremo una nuova notizia riportante l’ennesima violenza omolesbobitransfobica. Ce lo ricorderemo. E se i giovani sono delusi da una politica che non li ascolta, allora come si può pretendere che vadano a votare?
Noi Giovani Democratici ci siamo sempre stati. Il nostro compito è quello di avvicinare le nuove generazioni alla politica, di ascoltare le loro battaglie, di crederci e di farle nostre. Noi abbiamo portato avanti con orgoglio un percorso fatto di campagne di sensibilizzazione e manifestazioni in piazza in sostegno del ddl Zan. Lo abbiamo fatto perché ritenevamo e riteniamo tuttora che questo provvedimento sia un passo necessario se vogliamo parlare davvero di equità e di giustizia.
Questo termine “giustizia” ci fa riflettere. Come si può parlare di giustizia se in Italia 154 senatori e senatrici della Repubblica ritengono corretto discriminare sulla base della propria identità di genere? Come si può parlare di giustizia quando il Centrodestra festeggia e non condanna l’odio omotransfobico? Come si può parlare di giustizia quando assistiamo inermi all’affossamento di un provvedimento che avrebbe dato un valore in più a questa parola tanto sacra quanto abusata.
Come Giovani Democratici continueremo a portare avanti la battaglia per i diritti. Continueremo a portare avanti il rispetto per la diversità e la lotta per la normalizzazione della varietà delle identità di genere, la stessa che è stata minata da un’istituzione della Repubblica italiana. Noi avremmo anche perso una battaglia politica, morale e di civiltà, loro invece hanno perso la possibilità di essere credibili, hanno perso la dignità festeggiando dinnanzi al dolore di coloro che sono stati, sono e saranno vittime dell’odio omotransfobico.
Con la giornata di ieri riteniamo si sia scritta una pagina nera della storia parlamentare del nostro Paese. Tuttavia siamo convinti che il rammarico e la rabbia che noi, come tante altre persone, proviamo in questo momento, siano tanto comprensibili quanto necessari, perché presto o tardi si tornerà al voto e non potremo dimenticarci i volti e il colore politico di chi ha detto no ai diritti, no alle tutele di chi semplicemente vuole essere se stesso senza rischiare di cadere vittima dell’odio e della violenza omotransfobica. L’Italia sociale è meglio dell’Italia rappresentata da quei 154 senatori e senatrici che hanno detto no al ddl Zan. E noi Giovani Democratici ci sentiamo parte integrante e attiva di quest’Italia sociale che lotta, esiste e resiste per un Paese migliore.”