Il Pubblico Ministero Luca Scorza Azzarà ha chiuso le indagini preliminari e chiesto il rinvio a giudizio per i 4 indagati dell‘inchiesta che ha coinvolto una delle principali società partecipate del Comune, la Go Imperia, incaricata della gestione del porto turistico.
Go Imperia: abuso d’ufficio e turbativa d’asta, chiesto il processo
Nel dettaglio, gli indagati sono il presidente della Go Imperia, l’avvocato Marco Mangia, il direttore generale della Go Imperia, Alberto Caprile, e due imprenditori del settore cantieristica, Giancarlo Dolla (Imperia Yacht Service) e Michele Ottavio Lugaresi (Gente di Mare Srl). Per tutti e quattro il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio.
La Procura della Repubblica contesta due ipotesi di reato, abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Nel mirino la gara per l’affidamento in gestione del travel lift, la gru per il varo e l’alaggio delle imbarcazioni.
La vicenda
La Go Imperia, il 12 agosto agosto 2020, ha indetto un’indagine di mercato propedeutica alla gara per l’affidamento in gestione del travel lift, invitando sia il Copi (Consorzio Operatori Porto di Imperia), titolare della concessione dell’area cantieristica, sia i suoi consorziati (sette società in tutto, tra cui Imperia Yacht Service e Gente di Mare). Il 18 agosto il servizio viene affidato a un’associazione temporanea di impresa composta dalle società Imperia Yacht Service e Gente di Mare.
L’affidamento verrà successivamente annullato dal Tar Liguria che accoglierà il ricorso del Copi precisando che “la condotta di Imperia Yacht Service e di Gente di Mare è stata connotata da slealtà e scorrettezza”.
Turbativa d’asta
Il reato è contestato a Dolla e Lugaresi che “con mezzi fraudolenti turbavano una gara indetta per conto di una pubblica amministrazione“.
Secondo l’accusa dopo che Corrado Giancaspro, presidente del Copi, comunicò, a seguito di accordo con tutti i consorziati, la volontà di presentare un’offerta pari a 22 mila euro per la gestione del travel, Dolla e Lugaresi avrebbero costituito, conoscendo già l’importo dell’offerta del Copi, in quanto consorziati, un’associazione temporanea di impresa (Imperia Yacht Service-Gente di Mare), presentando alla Go Imperia un’offerta più vantaggiosa (32 mila euro) di quella del Copi e aggiudicandosi il servizio.
Secondo l’accusa, inoltre, i due indagati erano consapevoli, in quanto previsto dallo statuto del Copi, che “eventuali analoghe manifestazioni di interesse provenienti da alcuna delle società consorziate sarebbero state effettuate in violazione delle norme statutarie”.
Abuso d’ufficio
Il reato è contestato a Mangia, in veste di presidente della Go Imperia e della commissione giudicatrice, e Caprile, nella qualità di direttore generale della Go Imperia e responsabile del procedimento. Secondo l’accusa non avrebbero escluso dalla gara l’associazione temporanea di impresa costituita da Dolla e Lugaresi.
Secondo l’accusa l’offerta “era stata formulata conoscendo preventivamente l’importo dell’unica altra offerta che era stata formulata”. Mangia e Caprile, aggiudicando il servizio a Dolla e Lugaresi, “intenzionalmente procuravano a Go Imperia e alla citata A.T.S. (associazione temporanea di impresa, ndr) un ingiusto vantaggio patrimoniale al contempo arrecando un danno ingiusto al Copi ed alle restanti società consorziate”.
Marco Mangia e Alberto Caprile sono difesi dall’avvocato Elisabetta Busuito, del foro di Roma, legale storico del Sindaco Claudio Scajola (difende il primo cittadino anche nel processo in corso a Reggio Calabria), Giancarlo Dolla e Michele Ottavio Lugaresi da Fabio Cavalletti del foro di Genova.