“Il green pass non ha alcun tipo di obiettivo sanitario, è semplicemente una legislazione pensata per portare avanti quella che ormai da un anno e mezzo è a tutti gli effetti una dittatura”. Questa le parole dell‘avvocato Marco Mori presente oggi in piazza della Vittoria a Imperia per la manifestazione organizzata da “Italexit con Paragone”, “Italexit per l’Italia”, contro il green pass.
Presenti anche il coordinatore regionale e membro del direttivo nazionale Fabio Montorro e la coordinatrice provinciale Imperia Simona Marazzi. Hanno preso la parola anche Carmine Benintende, Francesca Riccobono e Loredana Stella Nocera.
La manifestazione, vigilata dalle forze dell’ordine, si è svolta in maniera pacifica e senza disordini. Ha partecipato circa un centinaio di persone.
Imperia: Italexit in piazza della vittoria contro il green pass
Marco Mori
“L’evento di oggi è per contestare la normativa del Governo, discriminatoria. Il green pass non ha alcun tipo di obiettivo sanitario, è semplicemente una legislazione pensata per portare avanti quella che ormai da un anno e mezzo è a tutti gli effetti una dittatura. Una dittatura che il premier Mario Draghi porta avanti per servire il potere economico e finanziario. Il suo curriculum lo conosciamo tutti. La miglior definizione di Draghi è quella che diede l’ex presidente della Repubblica Cossiga che lo chiamò ‘vile affarista’. Cossiga aggiunse un monito che dobbiamo ricordarci ‘chissà cosa farebbe se diventasse presidente del consiglio, finirebbe per svendere tutto quello che rimane dell’industria pubblica nazionale. Ecco il ruolo di Draghi di oggi. Ecco perchè l’emergenza viene strumentalizzata e portata avanti all’eterno per avere delle conseguenze economiche. Non c’è nessun motivo oggi nè medico nè scientifico per portare avanti questo tipo di misure. I contagi non hanno avuto nessun tipo rispetto all’anno prima di cambiamento nonostante la campagna nazionale e non c’è nessuna legittimità nell’imposizione. Quello che stanno facendo è solo una discriminazione”.
Quali soluzioni alternative proponete per superare l’emergenza?
“Vivere normalmente, non c’è nessuna emergenza. Gli ospedali sono vuoti. All’inizio, quando c’era una certa pressione ospedaliera si poteva capire un certo tipo di intervento. Era un virus nuovo, non si sapeva di cosa si stava parlando. Certamente sono stati sbagliati i protocolli e le cure. Oggi parliamo di una malattia assolutamente curabile. Bassetti l’ha definita un raffreddore e per un raffreddore dobbiamo continuare a vivere in stato di emergenza? La libertà è il primo valore. I nostri nonni hanno combattuto per avere la libertà. Oggi in assenza di un’emergenza noi continuiamo con qualcosa che non ha senso”.
Quindi ritenete inutile anche il vaccino?
“Il vaccino è chiaramente inutile, ma sono i dati a dirlo. Perchè quest’anno abbiamo più contagi dello scorso anno? Nel momento in cui il virus è diventato diffuso su tutto il territorio nazionale è normale che i dati siano diversi anche in termini di rapporti contagi-mortalità. L’abbiamo visto in Gran Bretagna, 50 mila casi non hanno portato problemi di carattere ospedaliero. Questo è dovuto al fatto che ora sanno curarlo e non ha una virulenza particolare”.
Simona Marazzi
“Siamo qua per manifestare e far presente alle istituzioni e agli organi sanitari che quella che stiamo vivendo è una situazione estremamente negativa a prescindere dalle due scissioni che stanno cercando di creare sia l’ambito sanitario sia l’ambito giornalistico. Si sta creando una scissione tra la cittadinanza e il popolo italiano. Le persone fanno delle scelte, non continuare sempre a stimolare la paura nelle persone perchè semplicemente hanno fatto una scelta”.
Fabio Montorro, coordinatore regionale
“Da come siamo partiti a oggi è evidente che la malattia è molto più gestibile. Siamo sicuri che le cure domiciliari, che Speranza e il Governo hanno cercato di sabotare, funzionano. È stato un grosso limite togliersi questo mezzo. Abbiamo fatto un ricorso al Tar del Lazio perchè credevamo alle cure domiciliari in sostituzione al protocollo di vigile attesa e tachipirina.
Chiaramente la malattia c’è e c’è chi purtroppo ne ha pagato le conseguenza, si parla però di percentuali basse e di persone che spesso avevano altre patologie pregresse. Il green pass non ha alcuna utilità sanitaria per come viene utilizzato. Non nasce per essere utilizzato sul posto di lavoro, ma nasce per controllare gli spostamenti tra stati membri e tra zone ad alto rischio di contagio. La regolamentazione europea 953 lo spiega chiarissimamente, glii artt. 9-10-11 lo specificano e non c’è mai un riferimento a un green pass utilizzato sul lavoro. Noi ci chiediamo perchè l’Europa, che chiede sempre di tagliare le spese, non controlla quello che sta accadendo in Italia ovvero che una loro normativa che avrebbe precedenza sulla normativa di Stato non viene eseguita dai nostri politici.
Noi chiediamo al Governo di disapplicare immediatamente il green pass sul posto di lavoro. Non ha più utilità di esistere. Perlomeno se non vogliono annullarlo del tutto lo mantengano come prevede la Comunità europea per gli spostamenti. So che viene da sorridere che Italexit proponga di mantenere una normativa europea, ma è molto meno invasiva e lede meno la libertà dei cittadini piuttosto che la normativa voluta dal Governo”.