13 Novembre 2024 09:47

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13 Novembre 2024 09:47

Imperia: fermato alla frontiera con 38 mila euro in auto, prova a corrompere finanzieri con 200 euro. 74enne a processo in Tribunale

In breve: Nell'udienza svoltasi oggi, in Tribunale a Imperia, il PM Scorza Azzarà ha chiesto la condanna a 4 anni di carcere.

Condanna a 4 anni di carcere. È questa la richiesta del PM Luca Azzarà, dinnanzi al collegio dei giudici Indellicati, Minieri e Romano, nell’ambito del processo che vede sul banco degli imputati un 74enne di origine tunisina finito a processo in tribunale a Imperia con l’accusa di istigazione alla corruzione.

Imperia: trovato alla frontiera con 38 mila euro in auto, prova a corrompere finanzieri con 200 euro. A processo

I fatti risalgono al 2016, quando un 74enne di origine tunisina venne fermato alla frontiera tra Francia e Italia dalla Guardia di Finanza. L’uomo fu ritrovato con 38 mila euro nascosti in due buste, una somma molto più elevata rispetto a quella dichiarata.

A seguito della contestazione, l’uomo mise 200 euro sul sedile, secondo l’accusa, dicendo ai finanzieri di “andare a prendere un caffè, per risolvere bonariamente la questione”. Il 74enne ha pagato la sanzione di 4 mila euro per estinguere la violazione monetaria. Da lì, il processo per istigazione alla corruzione.

Nell’udienza svoltasi oggi, in Tribunale a Imperia, il PM Scorza Azzarà ha chiesto la condanna a 4 anni di carcere. Il legale della difesa, l’avvocato Christian Giordano, ha invece chiesto l’assoluzione.

Il processo è stato rinviato al 23 novembre.

“Dal controllo valutario l’uomo è stato trovato in possesso di una somma superiore da quanto dichiarata – ha dichiarato il PM Scorza Azzarrà È stata violata la legge per cui è stato assoggettato a una sanzione da 4 mila euro. Nel tentativo di sottrarsi al pagamento della sanzione ha offerto del denaro per omettere l’atto di ufficio affermando ‘chiudiamo la vicenda andando a prendersi un caffè’. Ci sono tutti i presupposti per accertare la responsabilità penale. Si chiede la pena di 4 anni di reclusione”.

“Il collegio dovrebbe valutare ciò che comprese l’imputato durante controllo – ha dichiarato il legale delle difesa – i finanzieri masticavano appena il francese, dunque ci sono state possibili incomprensioni. L’imputato comprendeva certamente l’arabo, ma ci sono forti dubbi sul fatto che conoscesse francese. C’è il forte sospetto che lui non avesse capito le contestazioni. Potrebbe aver capito quanto dovesse pagare e che avesse posato 200 euro sul sedile per chiedere se fosse quella la somma da pagare. La difesa chiede l’assoluzione”.

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