13 Novembre 2024 13:23

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13 Novembre 2024 13:23

Imperia: classe trasferita in sede distaccata all’Itis, la protesta dei genitori. “Disorganizzazione e disagi per gli studenti, non è accettabile”

In breve: La lettera agli organi di stampa per segnalare alcune criticità scolastiche

Sara Battaglia e Leonardo Brunengo, rappresentanti dei genitori della classe 3ª Chimica dell’Itis Galilei di Imperia, hanno inviato una lettera agli organi di stampa per segnalare alcune criticità scolastiche “aggravate da burocrazia e disorganizzazione a discapito degli studenti”. Nel mirino, in particolare, il trasferimento di una classe presso la sede distaccata.

Imperia: classe trasferita in sede distattacata all’Itis, la protesta dei genitori

“Oltre i notevoli danni in termini di apprendimento e socialità determinati purtroppo dalla pandemia ancora in atto, con problemi noti da quasi due anni ma in oggi mai risolti, come ad esempio sanificazione dell’aria in classe, screening sistematico degli studenti, affollamento dei mezzi di trasporto –  si legge nella nota – presso l’Istituto suddetto la classe di cui trattasi è stata trasferita dalla data odierna (a oltre due mesi dall’inizio della scuola) in altra sede distaccata, sita ad oltre dieci minuti di distanza a piedi dalla sede centrale, a cagione della carenza di aule idonee ad accogliere tutti gli iscritti (forse troppi?) all’anno scolastico in corso”.

“La Dirigente scolasticaprosegue la nota – ha riferito che la sede secondaria è stata la più vicina e funzionale messa a disposizione dall’Amministrazione provinciale, a differenza dello scorso anno allorquando venne assegnata una struttura limitrofa al plesso scolastico, ma fin qui nulla di particolarmente rilevante se non fosse che, trattandosi di istituto tecnico ed essendo previste attività didattiche pratiche da svolgersi in laboratori adeguatamente attrezzati (presenti nella sola sede principale), gli studenti dovranno spostarsi quasi quotidianamente, da una sede all’altra, per poter svolgere siffatte attività laboratoriali, con notevole perdita di tempo a discapito della formazione nonché con notevole disagio, vedendo, ancora una volta, violati i propri diritti anche in termini di pari opportunità.

Si precisa che gli scriventi si sono mossi proattivamente e tempestivamente con la Direzione scolastica al fine di giungere ad una soluzione diversa e meno sfavorevole per gli studenti interessati, dovendo però accettare obtorto collo quanto già prospettato come unica soluzione possibile, ovvero lo spostamento della classe presso la sede esterna, ma ottenendo almeno rassicurazioni e garanzie circa la riduzione dei disagi, ovvero temporaneità della sistemazione extramoenia della classe e riduzione al minimo degli spostamenti dei ragazzi fra le due sedi, compattando l’orario delle attività pratiche in massimo due giornate settimanali.

Orbene, le rassicurazioni ricevute sono state immediatamente ed in parte disattese, invero prendendo visione dell’orario settimanale delle lezioni, emerge che su cinque giornate settimanali di scuola gli studenti interessati dovranno spostarsi da una sede all’altra per almeno quattro giornate; vieppiù, sembrerebbe che i ragazzi saranno chiamati a recuperare il tempo perso per il viaggio da una sede all’altra, con rientri pomeridiani a scuola che ridurranno il loro tempo libero e/o di studio, come si suol dire oltre il danno la beffa.

Come non bastasse in data odierna i ragazzi hanno dovuto attendere sotto la pioggia che venisse aperta la sede distaccata per potervi accedere, inoltre l’aula è stata lasciata priva di riscaldamento e non erano ancora stati posti in essere gli interventi di adeguamento del numero di banchi che erano stati garantiti. Dopo due mesi di scuola era così urgente procedere oggi al trasferimento? Peraltro senza essersi sincerati che la sede fosse nelle condizioni idonee per accogliere gli studenti?

In conclusione, al di fuori del grave episodio odierno inescusabile e da stigmatizzare senza alcuna giustificazione, non si è riusciti a comprendere compiutamente a chi attribuire o far risalire le responsabilità per il grave vulnus che, ancora una volta, subiranno gli studenti della classe in parola, ma prescindendo dalle responsabilità, si confida in una rapida e fruttuosa soluzione della questione evidenziata, peraltro non degna di un Paese che si ritiene avanzato come il nostro né di una istituzione scolastica che ha fama di eccellenza in ambito territoriale”.

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