13 Novembre 2024 11:19

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13 Novembre 2024 11:19

Omicidio Ventimiglia: Domenico Pellegrino sarà processato con rito abbreviato

In breve: Domenico Pellegrino è accusato dell'omicidio, a colpi di pistola, di Joseph Fedele, il cui corpo venne ritrovato il 21 ottobre del 2020, in frazione Calvo, a Ventimiglia.

Domenico Pellegrino, 24 anni, di Bordighera, accusato dell’omicidio del 60enne italo francesceJoseph Fedele, sarà processato con la formula del rito abbreviato. Così ha deciso ieri, 23 novembre, presso il Tribunale di Genova, in udienza preliminare, il gup Cinzia Perroni accogliendo le richiesta del legale della difesa, l’avvocato Luca Ritzu del foro di Imperia. 

Omicidio Ventimiglia: rito abbreviato per Domenico Pellegrino

Domenico Pellegrino è accusato dell’omicidio, a colpi di pistola, di Joseph Fedele, il cui corpo venne ritrovato il 21 ottobre del 2020, in frazione Calvo, a Ventimiglia. Al 24enne è contestata l’aggravante mafiosa, in quanto l’omicidio sarebbe avvenuto nel luogo delritrovamento del cavadere, e sarebbe stata una vera e propria esecuzione, con la vittima in ginocchio, trafitta da due colpi di pistola, di cui uno alla nuca. 

Una versione, quella dell’accusa, che si basa sulle risultanze della perizia del medico legale Luca Tajana, incaricato dal Pubblico Ministero della Dda, Marco Zocco, di eseguire sia l’autopsia sul corpo di Fedele, sia i successivi accertamenti, con esito negativo, per verificare la presenza di polvere da sparo e di tracce ematiche sul furgone sequestrato dai Carabinieri nell’ambito delle indagini sull’omicidio.

Una versione contestata dalla difesa Pellegrino, secondo cui Fedele sarebbe stato ucciso sul furgone al culmine di una lite per la compravendita di un’auto. 

Ieri, in apertura di udienza, l’avvocato di Pellegrino, il legale Luca Ritzu, ha presentato una perizia di parte, effettuata dal chimico di Pavia Alberto Perroni (lo stesso dell’omicidio di Marta Russo), secondo cui, al contrario, vi sarebbero tracce ematiche e di polvere da sparo sul sedile del passeggero. Conclusioni, supportate anche dall’accertamento tecnico irripetibile dei Ris di Parma, che confermerebbero la tesi della difesa, ovvero dell’omicidio avvenuto sul furgone, e che escluderebbero l’aggravante mafiosa, elemento cardine del processo che prenderà il via il prossimo 11 febbraio (si sono costituite parti civili la moglie i fratelli di Joseph Fedele).

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