Conferenza stampa di Claudio Scajola, questa mattina, per ufficializzare la propria candidatura (unica in corsa) a Presidente della Provincia (contestualmente l’ex Ministro ha annunciato la propria ricandidatura a Sindaco di Imperia).
All’incontro con la stampa ha preso parte, come spettatore, anche l’On. Flavio Di Muro, Deputato della Lega, ritenuto il principale artefice della candidatura di Scajola a presidente della Provincia.
Elezioni Provinciali 2021: Claudio Scajola candidato Presidente
“Credo di essere fra quelli che conosce bene il nostro territorio, sia per la mia età sia per l’esperienza di vita che ho fatto.
Non è difficile capire quali siano i problemi da affrontare, oltre a quelli contingenti, acqua, rifiuti, trasporti. Che sono complicati perchè sono stati lasciati andare per troppi anni.
Poi ci sono le infrastrutture materiali e immateriali, le materiali sono gomma e ferro. Chiudere e definire la ferrovia Andora-Finale, abbiamo bisogno di far partire, ci vorranno 10 anni da quando si parte, l’Albenga-Carcare-Predosa che interseca la Torino-Savona e la Voltri-Alessandria.
Abbiamo bisogno di completare questa Aurelia Bis, di rendere la rete viaria interna, ci sono mille chilometri di strade che collegano i comuni e c’è bisogno che queste strade siano manutenute.
I problemi sono infiniti. La cosa che più mi preme sottolineare è dare attenzione ai giovani. La popolazione è diminuita di 10 mila unità in 20 anni, è un cattivo dato.
Alcune città, le più grandi, sono diminuite ancora di più delle altre. Dobbiamo dare prospettive, c’è bisogno della rete. La rete è il futuro con cui farai tutto.
Dobbiamo pensare che i nostri giovani possano lavorare a distanza, possano fare qualsiasi mestiere da lontano. Anche le persone che possiamo attirare a venire qui da noi, senza rete non viene nessuno. Dobbiamo fare una banda ultra larga che colleghi il territorio”.
Lei oggi ha il sostegno di chi due anni fa era un suo detrattore
“Io sono rimasto fermo, tre anni fa ho offerto la mia candidatura perchè volevo fare il Sindaco, lo sentivo come un dovere. Aiutare la mia città a crescere, la vedevo in grande crisi. Mi risposero tutti di no.
Questa volta non volevo fare il presidente della Provincia, di fronte alla gravità dei problemi la maggior parte di coloro che l’altra volta non volevano appoggiarmi hanno pensato che potessi essere utile. Ne sono lieto”.
Una scelta difficile, che comprende anche il fatto di ricandidarsi come sindaco?
“Ero molto dubbioso, ho pensato a lungo a questo. In automatico ci sta che, dovendo fare questa cosa, non posso dopo un anno abbandonare sia quella cosa che il sindaco di Imperia.
Questa scelta è di valenza doppia”.
Con il presidente Toti c’è stata una riappacificazione?
“Con Toti abbiamo avuto un rapporto dialettico molto acceso, ma un rapporto istituzionale assolutamente corretto.
In tutti i progetti presentati dal Comune di Imperia in questi tre anni, probabilmente perchè era impossibile affossarli, ho trovato la massima collaborazione da Toti.
Nel tempo, ognuno di noi ha conosciuto meglio l’altro”.
Sulla sua strada non troverà avversari
“Questo mi dispiace, avevo visto che se mi candidavo io si sarebbe candidato anche il sindaco Biancheri. Ne sarei stato molto lieto e invece ho visto che non ha avuto i numeri necessari per fare questa sfida, che mi sarebbe piaciuto.
Questo mi serve, per dire dopo il 18 dicembre il mio compito sarà quello di far si che tutta questa provincia sui grandi temi sia più unita possibile.
Era giusto prima scegliere e che gli amministratori della provincia facessero una scelta e non qualche pranzetto”.
Ha fatto discutere la nomina del sindaco Ingenito come revisore dei conti del Comune di Imperia, a maggio. Ora appoggerà la sua candidatura
“Conoscere per deliberare. I revisori dei conti sono scelti su estrazione dal revisore dell’interno”.
La situazione della provincia non è positiva?
“È un territorio molto indietro, credo che abbia bisogno di una scossa forte“