24 Dicembre 2024 17:58

24 Dicembre 2024 17:58

IMPERIA. TRASPORTO PUBBLICO. SALUZZO: “ADERIRE ALL’AGENZIA REGIONALE E’ FONDAMENTALE PER PROMUOVERE IL SERVIZIO PUBBLICO”

In breve: Il consigliere Roberto Saluzzo ha ritenuto necessario fare alcuni chiarimenti in merito all'adesione all'Agenzia Regionale per il Trasporto Pubblico

roberto saluzzo

Imperia. Il consigliere Roberto Saluzzo ha ritenuto necessario fare alcuni chiarimenti in merito all’adesione all’Agenzia Regionale per il Trasporto Pubblico:

A seguito della discussione avvenuta ieri in Consiglio Comunale, relativa all’adesione alla Agenzia Regionale per il trasporto pubblico Regionale e Locale,  ritengo opportuno chiarire alcuni aspetti.

In primo luogo è fondamentale distinguere tra “Genova” e “La Regione”. Non si può e non si deve confondere, a meno di non fare processi alle intenzioni, il problema economico della società che gestisce il trasporto pubblico a Genova e la politica dell’Agenzia Regionale (dove Genova parteciperà insieme ad Imperia, Savona e la Spezia.)

In merito alla decisione presa ieri, non possiamo nascondere che è frutto di una lunga e travagliata storia…che nasce da problemi maturati con la gestione a cura delle Province.

La politica del trasporto locale deve cambiare. Negli ultimi decenni qualche cosa non ha funzionato (almeno per la nostra realtà locale), è ormai chiaro a tutti, basti pensare che i bilanci delle società che gestiscono questi servizi  sono un bagno di sangue, che tutti sono scontenti (o quasi tutti)…dagli operatori ai sindacati agli utilizzatori. Se chi abita in città manifesta il disagio, meglio non parlare di chi abita nell’entroterra.

Il problema però non può essere affrontato solo in termini economici e di bilancio, è necessario uno sguardo più ampio. Assodato che il trasporto pubblico è un servizio in perdita per definizione, bisogna chiedersi come sia possibile che alcune società perdono molto, altre meno e addirittura alcune siano in attivo (Spezia docet). Non meno importante è la filosofia  (o politica) che sta alle spalle scelte più attuali: favorire il trasporto pubblico e disincentivare quello privato.

La legge regionale 33/2013 nasce con l’obiettivo di fare ordine in questo campo, vengono definiti e distinti i servizi minimi e quelli aggiuntivi (o integrativi e complementari).

I primi, quelli minimi, sono a carico del bilancio regionale e seguono regole ben precise (ed è pur vero che sono sempre soldi nostri…con buona pace di Imperia bene Comune). Numero minimo di corse (due coppie se almeno 50 residenti), collegamenti tra stazioni ferroviarie, gestione linee ferroviarie locali ecc., sono alcune delle regole su base regionale.

I secondi, quelli integrativi che si aggiungono ai minimi, sono a carico del bilancio degli Enti Locali. Tra questi, oltre ai servizi aggiuntivi in senso stretto, ci sono il “car pooling” o auto di gruppo, il “car sharing” o auto condivisa, il “bike sharing” o bici condivisa, cioè il noleggio a breve termine da parte di utenti abbonati. Favorire queste alternative e realizzare parcheggi di interscambio, mettendo mano al sistema di mobilità integrata, sono i metodi per accedere alle premialità previste nel TPL al momento della destinazione delle risorse regionali.

Un esempio per tutti: in zona Prino esistono circa 150 parcheggi pubblici bianchi (gratuiti) quasi sempre vuoti, basterebbe collegarli con un adeguato sistema di trasporto pubblico, alle spiagge e al centro per risolvere moltissimi problemi ed accedere ai bonus.

L’opportunità di aderire all’Agenzia Regionale, prevista dall’art. 11 della LR citata, è fondamentale per diversi aspetti

È infatti compito di questa  monitorare e controllare l’attuazione degli accordi di programma, promuovere il servizio pubblico, affidare i servizi, monitorare la qualità dei servizi e ultimo ma non ultimo sarà la centrale “acquisti  e investimenti” (mi pare evidente l’importanza di sedere a questo tavolo). Per chiudere in bellezza vorrei ricordare ancora una cosetta: affidare il servizio con gara unica, consentirà il recupero dell’IVA sui relativi costi (cosa che oggi non avviene) e non è di certo poca cosa“.

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