Adriano Biancheri, Sindaco di Olivetta San Michele, e membro de “La Provincia di tutti”, la lista per il rinnovo del Consiglio provinciale di Imperia, interviene con una nota stampa in merito al trattato Italia-Francia sottoscritto alcuni giorni fa dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dal Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron.
Imperia: trattato Italia-Francia, interviene “La Provincia di tutti”
“La frontiera terrestre italo-francese costituisce un bacino di vita interconnesso, in cui le popolazioni italiana e francese condividono un destino comune” così recita l’incipit dell’articolo 10 comma 1 del “Trattato Italia – Francia per una cooperazione bilaterale rafforzata” sottoscritto pochi giorni fa, per la precisione il 26 novembre scorso, dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dal Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron.
Un atto giuridico istituzionale, firmato al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e delle delegazioni italiana e francese, che, letto attentamente nel suo articolato, risulta un fatto di straordinaria portata politica.
Va da se che per la nostra provincia, terra di confine marittimo e terrestre, assume un significato forse sfuggito per il momento ai più, potenzialmente assai rilevante per il futuro del territorio.
Negli ultimi anni abbiamo sempre sostenuto con forza, anche con fatti concreti (tra i tanti i fattivo supporto alla candidatura Unesco delle Alpi del mare, i progetti di mobilità italo francese sul Tenda, le azioni sul fronte del ripristino dei territori dopo il dramma dell’ultimo alluvione), la necessità di svolgere lo sguardo verso la Francia non solo per intercettare gli amici di oltralpe nei nostri mercati cittadini ma per realizzare una politica moderna ed europea di fattiva collaborazione e cooperazione su alcuni temi chiave, dalle risorse idriche ai trasporti e alla sanità passando per cultura, istruzione, sicurezza e, ovviamente, lavoro.
Ed è proprio su questi temi che si sofferma l’ampio dettato del trattato del Quirinale di cui riprendendo il precitato Articolo 10 “Cooperazione transfrontaliera” ci piace sin d’orai evidenziare alcuni punti significativi.
- “(Italia e Francia) rafforzano in particolare la cooperazione transfrontaliera in materia di sanità e d’interventi di soccorso alle persone, adottano le modifiche regolamentari e sottopongono ai rispettivi parlamenti le modifiche legislative necessarie per eliminare gli ostacoli alla cooperazione per la creazione di servizi pubblici comuni in materia sociale, sanitaria, ambientale, di energia, d’istruzione, culturale e di trasporti.”
- “Le Parti si adoperano per lo sviluppo sempre più integrato di una rete di trasporti transfrontaliera ferroviaria, stradale e marittima. Esse riconoscono l’interesse strategico dello sviluppo coordinato e sostenibile della mobilità ferroviaria transalpina. In questo spirito, le Parti riconoscono il ruolo fondamentale assicurato dalle competenti Conferenze intergovernative settoriali”
“Le Parti favoriscono la formazione dei parlanti bilingue in italiano e in francese nelle regioni frontaliere, valorizzando in tal modo l’uso delle due lingue nella vita quotidiana” - E ancora, sempre all’articolo 10 comma 7 è prevista l’istituzione di un organismo ad hoc il “Comitato di cooperazione frontaliera, presieduto dai ministri competenti delle Parti” il quale riunisce rappresentanti delle autorità locali, delle collettività frontaliere e degli organismi di cooperazione frontaliera, dei parlamentari e delle amministrazioni centrali.
Alla vigilia delle elezioni provinciali che ci vedono impegnati con uomini, donne e proposte concrete di cui diremo ancora più diffusamente nei prossimi giorni oggi, senza enfasi ne strumentalizzazione alcuna ma consapevoli che scripta manent ci sembra doveroso sottolineare la portata innovativa e le forti potenzialità che nascono dal trattato del Quirinale del 26 novembre 2021.
Basti pensare alla rilevanza che potrebbe avere per il territorio l’applicazione del trattato al PNRR con una progettazione condivisa, bilaterale e “dal basso”, ossia capace di coinvolgere non solo le istituzione, ma anche rappresentanze qualificate della società civile ( associazionismo, terzo settore, organizzazioni datoriali, ecc.).
Potenzialità e opportunità che non possono e non debbono sfuggire al territorio e ai suoi attori principali con in testa i comuni e l’ente politico di governo d’ambito, la Provincia di Imperia. Per una Provincia che guarda oltre al confine”.