26 Dicembre 2024 15:07

26 Dicembre 2024 15:07

Santo Stefano al Mare: sub in azione per rimuovere le reti fantasma dal fondale marino. “Per la tutela della biodiversità. 150 metri di lunghezza in totale”/Le immagini

In breve: Il recupero è avvenuto nella zona cosiddetta del “canalone”, a circa 30 metri sotto il livello del mare.

Sabato 4 dicembre Progetto Sea-ty ha effettuato una nuova operazione di rimozione di reti fantasma dal fondale della Secca di Santo Stefano. Il recupero, realizzato in collaborazione con il Diving Nautilus di Marina di Aregai, con l’Associazione Informare e con il supporto della Capitaneria di porto – Guardia Costiera, è avvenuto nella zona cosiddetta del “canalone”, a circa 30 metri sotto il livello del mare. Le reti sono poi state smaltite dalla Società Amaie Energia e Servizi.

«Le due reti, circa 150 metri di lunghezza in totale, si trovavano avviluppate sul fondale – evidenzia Monica Previati, biologa marina – Una delle due, considerate le concrezioni dovute ai numerosi organismi invertebrati cresciuti sulle cime e sulle lenze, probabilmente risaliva a diverso tempo fa. L’altra era invece più recente, come si deduce dai i numerosi rizomi di Posidonia, pianta acquatica di estrema importanza naturalistica e tutelata da norme internazionali, strappati ma ancora verdi. In entrambe le reti si trovavano inoltre numerose lenze, probabilmente di palamiti”

In questi mesi Sea-ty ha collaborato con AWorld, l’App ufficiale delle Nazioni Unite a supporto della campagna contro il cambiamento climatico ActNow: attraverso la creazione del team “Sea-ty”, al cui interno sono stati inseriti contenuti educativi relativi all’impatto del cambiamento climatico sul  mare, nonché alla sua importanza in termini di biodiversità, AWorld, European Research Institute e Fondazione Compagnia di San Paolo hanno chiesto alle rispettive community di impegnarsi per risparmiare 50 tonnellate di Co2 in due mesi (24 luglio-30 settembre). Il primo obiettivo era quello di risparmiare 50 tonnellate di Co2 entro il 30 settembre, ne sono però state risparmiate più di 900 tonnellate, quasi venti volte l’obiettivo. Grazie a questo straordinario risultato, Fondazione Compagnia di San Paolo ha deciso di finanziare altre tre pulizie dei fondali dalle reti fantasma, di cui quella del dicembre 2021 è solo la prima.

«Il 4 dicembre abbiamo inaugurato la prima di una nuova serie di azioni che Progetto Sea-ty dedicherà alla pulizia dei fondali dalle reti fantasma e che durerà fino all’estate 2022 – spiega Franco Borgogno, di European Research Institute – il nostro obiettivo come sempre è tutelare la biodiversità, ricchissima in questa zona, e che ci lega indissolubilmente al mare in ogni istante della nostra vita, qui a Santo Stefano come a Torino e ovunque».

Il progetto Sea-ty, come suggerisce il gioco di parole del nome, nasce per rileggere il legame tra il mare e la città: si tratta di un percorso di conoscenza, sensibilizzazione e valorizzazione di un tratto di mare unico per biodiversità, la cui presenza è centrale per l’attività e il benessere umano. Il Progetto si dedica in particolare a un’area marina di pregio, la Secca di Santo Stefano al Mare.

Il progetto, realizzato da European Research Institute con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito della Missione Proteggere l’ambiente dell’Obiettivo Pianeta, è attivo da aprile 2021 con pulizie della spiaggia, attività di divulgazione aperte al pubblico in sinergia con il Comune di Santo Stefano al Mare e con le associazioni del territorio, e recuperi delle reti nell’area della Secca.

Nei prossimi mesi, aspettando le nuove immersioni per la pulizia dei fondali, Sea-ty proseguirà con attività nelle scuole per raccontare l’importanza del mare e le bellezze dell’area di Santo Stefano al Mare.

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