23 Novembre 2024 18:07

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23 Novembre 2024 18:07

AGNESI. LETTERA APERTA DEI LAVORATORI: “INNAMORATI DI UN’IDEA, FARE UNA PASTA DI ECCELLENZA. COSTRUIAMO INSIEME LA PROSPERITÀ DI IMPERIA!”

In breve: In una lettera aperta i lavoratori dell'Agnesi, storico pastificio imperiese, destinato alla chiusura nel 2015 per volontà del patron Colussi, lanciano un appello a Angelo Colussi, al Sindaco Carlo Capacci e al presidente della Regione Liguria Claudio Burlando

manifestazione Agnesi (9)

In una lettera aperta i lavoratori dell’Agnesi, storico pastificio imperiese, destinato alla chiusura nel 2015 per volontà del patron Colussi, lanciano un appello a Angelo Colussi, al Sindaco Carlo Capacci e al presidente della Regione Liguria Claudio Burlando affinché condividano un progetto di ristrutturazione innovativa dello stabilimento.

LA LETTERA

Buongiorno,
chi scrive sono 200 lavoratori che hanno intenzione di esprimere a gran voce il loro punto di vista circa il cieco intento del gruppo Colussi di far morire lo stabilimento Agnesi: un pilastro nell’economia della città di Imperia.
Qualcuno pensa di portarsi via un tesoro barattandolo con specchietti e collanine. Non ci sembra un buon affare. L’Agnesi è oro che da 190 anni brilla ad Imperia, un tesoro per chiunque
ne avesse capito le qualità e potenzialità. Qualcuno sottovaluta il significato di 190 anni di tradizione pastaia ignorando che determinate condizioni ottimali per ottenere una pasta di qualità si siano create e sviluppate brillantemente ad Imperia, non altrove.

Il made in Italy è un marchio che ci distingue in Europa e nel mondo segno di qualità, conoscenza e innovazione legati soprattutto alla territorialità. Non pensiamo che i grandi produttori di pasta abbiano mai rinunciato ai luoghi dove storicamente sono nate e cresciute le loro specialità, né tantomeno ad avere un molino proprio tale da dominare la materia prima.
Dobbiamo tutti essere consapevoli dei tesori e delle ricchezze che abbiamo e le collanine che ci vengono offerte oggi e sembrano in minima parte appagare qualcuno portano in sè futura povertà.
Il benessere di pochi non può e non deve passare per la sofferenza di molti. La convinzione delle nostre idee, l’unione d’intenti e la salvaguardia del nostro patrimonio ci devono spingere a non accettare tristi prospettive per il futuro. Imperia ha grandi possibilità, ma per troppo tempo è stata soffocata da mercanti che hanno preso molto ma dato poco.

L’Agnesi è il nostro tesoro, una ricchezza accumulata in 190 anni e qualcuno dovrebbe capire un tale tesoro: innamorarsi dell’idea di creare un prodotto di qualità, innovare e investire, essere disposto a rischiare per essere felice ed appagato quando questo incontra il favore di un vasto pubblico.
Noi abbiamo l’idea di uno stabilimento Agnesi integrato nella città che sia per questa volano dell’economia e del turismo. In questo gradiremmo l’appoggio delle isituzioni. Ben venga ‘una nuova Silicon Valley’ come auspica il sindaco, ma rimaniamo a dire poco sorpresi se pensiamo all’articolo de il sole 24 ore, 30/04/14, ‘Per il sindaco di Imperia non è indispensabile continuare a puntare sulla pasta, l’idea di una diversificazione del prodotto non è fuori luogo’. Noi chiediamo: ma la pasta? La base della dieta mediterranea? Il polo agroalimentare?
Qualcuno pensa di far navigare un veliero in pianura. Non ci sembra una buona idea. Qualcuno pensa che Imperia non sia strategica ossia un porto dove possono le navi scaricare il grano,essere portato a qualche decine di metri nel molino per trasformarlo in semola ed essere lavorato per avere una pasta di eccellenza non voglia dire niente. Qualcuno non intuisce le grandi potenzialità che sono insite in Imperia. I Liguri non avevano una pianura, ma, dove è stato necessario, ne hanno creato le condizioni terrazzando le montagne con un’opera che, nel suo complesso, può misurarsi con la Grande Muraglia cinese. Con la stessa volontà e spirito innovativo è nata l’Agnesi. Qualcuno pensa che lo stabilimento sia vecchio, obsoleto e ingombrante.

Perchè non si può pensare, invece, di fare una ristrutturazione innovativa tale che di per sè stessa costituisca già un’opera da far gridare alla meraviglia e sia, oltre che un’attrattiva per il turista, uno spot pubblicitario a cielo aperto trasformando quelli che sembrano essere i difetti in pregi ovvero l’altezza.
L‘attuale piano produttivo andrebbe ripensato portandovi la modernità di cui ha bisogno tenendo conto della creazione di itinerari per eventuali turisti visitatori. Nei piani superiori c’è tutto lo spazio necessario per creare un museo della pasta in gemellaggio con l’olio Carli,con eventuali partner una produzione di sughi, pesto e paste ripiene , un punto vendita aperto anche ad altri produttori locali e inoltre una terrazza sul mare con punto di ristoro e, senza tralasciare la green economy, un’altra parte del tetto potrebbe essere coperta con pannelli fotovoltaici per abbattere ulteriormente i costi. Stiamo sognando ad occhi aperti? No se non ci si accontenta di guardare sempre per terra e non vedere la bellezza di quello che abbiamo e di quello che possiamo realizzare. Ognuno di noi può fare grandi cose ma spesso, troppo spesso, deleghiamo ad altri le decisioni e finiamo col vivere la vita di qualcun’altro.
Imperia può essere meta di turismo gastronomico dove il turista viene accompagnato alla scoperta dei nostri sapori trasformandolo in un futuro consumatore piuttosto che mortificarlo con offerte anonime. Imperia aveva, e può tornare ad avere, un’economia con respiro internazionale. Noi dell’Agnesi abbiamo un’idea e di questa siamo innamorati: fare una pasta di eccellenza e per questo, da liguri, siamo pronti a spianare montagne. Invitiamo pertanto l’amministrazione Colussi, la regione nella persona del presidente Burlando e il sindaco Capacci, a condividere la nostra visione e costruire insieme la prosperità di Imperia.

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