Gianluca Zappatore, fratello del luogotenente dei carabinieri Antonio Zappatore, che comandava la Stazione di Pieve di Teco, trovato privo di vita nella sua casa a Valcona il 15 ottobre di due anni fa, non si arrende al fatto che la morte del sottufficiale dell’Arma sa stata archiviata come suicidio. Gianluca ha chiesto e ottenuto un incontro con il pm Paola Marrali, che ora st compiendo nuovi accertamenti sulla vicenda.
“Voglio chiarezza e tutta la verità sulla morte di mio fratello”
“Voglio solo chiarezza. Deve uscire tutta la verità sulla vicenda che ha portato alla morte di mio fratello“, dice Gianluca Zappatore.
Stando a quanto si è appreso, il pm Paola Marrali ha già ascoltato alcuni carabinieri ed ex appartenenti all’Arma, fra cui il predecessore di Zappatore alla guida della caserma di Pieve di Teco, il luogotenente Giulio Tortorolo, ora in congedo. Restano naturalmente strettamente riservati i contenuti delle dichiarazioni rese al magistrato.
Ad interessarsi al caso anche il Nuovo Sindacato Carabinieri, che tramite il proprio ufficio legale ha acquisito gli atti relativi alla morte del compianto Antonio Zappatore. Lo stesso sindacato ha evidenziato come quello dei suicidi fra esponenti delle Forze dell’Ordine sia un problema serio: quest’anno in Italia si sono contati 50 casi, 22 dei quali fra i carabinieri.