Sono stati tre italiani ad aggredire ieri sera a Ventimiglia il titolare del Bar Mike di via Tenda, “colpevole” soltanto di aver chiesto loro di esibire il green pass per potersi sedere all’interno del locale. I tre sono stati identificati e denunciati a piede libero per lesioni aggravate dai poliziotti del Commissariato ventimigliese, a seguito di accertamenti durati poche ore.
Le immediate ricerche hanno permesso di rintracciare subito due degli autori materiali: A.G. d 40 anni e C.D. 35 anni, che sono stati denunciati per lesioni aggravate in concorso. Dalle testimonianze fornite è emerso inoltre che nel corso dell’aggressione, effettuata utilizzando anche bottiglie e suppellettili del locale, altri due uomini erano entrati nel bar ed avevano assistito al pestaggio, incitando gli aggressori a proseguire.
Uno dei due è stato subito dopo individuato in Z.C. di 59 anni, che è stato denunciato per lesioni aggravate in concorso e minacce aggravate indirizzate ad altro dipendente dell’esercizio pubblico. Il quarto aggressore è stato individuato ma si è reso irreperibile e le sue ricerche sono in corso.
Il barista ha dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso a causa delle ferite riportate. Il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino già ieri aveva parlato di “un fatto molto grave e disumano”. Oggi è intervenuto anche il parlamentare leghista ventimigliese Flavio Di Muro, che si è recato al Bar Mike per incontrare la moglie del barista, ancora ricoverato in ospedale.
L’appello di Confcommercio: “Gli imprenditori vengano tutelati”
Dice Di Muro: Questa mattina Maria ha avuto la forza di aprire il suo bar. Solo ieri sera è stata aggredita e suo marito Maurizio è ancora in ospedale, ma Maria ha trovato la forza interiore per superare questo momento. Forza e coraggio, la violenza non deve prevalere. Un grande abbraccio!
Sul gravissimo episodio è intervenuto anche il presidente cittadino di Confcommercio Ventimiglia, Dario Trucchi.
Spiega Trucchi: “Un gesto da condannare senza alcun dubbio, esprimendo tutta la nostra solidarietà al collega ferito. Questo episodio ripropone anche il problema dei controlli cui siamo delegati. Facciamo rispettare le regole anche per non chiudere nuovamente le nostre attività e ci mettiamo tutta la nostra buona volontà, ma non siamo pubblici ufficiali. È importante che anche gli imprenditori vengano tutelati e che, a fronte delle responsabilità che ci vengono assegnate, venga garantita la nostra sicurezza“.