Studenti del Liceo Artistico in protesta questa mattina in piazza Calvi. I motivi? Dai disagi derivanti dalle cosiddette classi “pollaio”, che vedono la presenza di 25/30 alunni in spazi esigui, al troppo freddo per via del malfunzionamento dei riscaldamenti, fino, in ultimo, alle problematiche legate all’introduzione del greenpass per l’utilizzo dei mezzi pubblici, che si riflettono sulla possibilità di frequentare regolarmente le lezioni.
La storica sede del Liceo Artistico, lo ricordiamo, dall’inizio dell’anno scolastico in corso non è utilizzabile per via dei lavori che stanno interessando l’edificio. Gli studenti, quindi, sono stati distribuiti in diverse altre sistemazioni dislocate in diversi punti di Oneglia, tra cui, appunto l’edificio di piazza Calvi.
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“Sono qui con i miei compagni di classe perchè stiamo scioperando per una situazione che sta andando avanti da molto tempo, ma pochi ne parlano.
I motivi sono tanti, non solo uno. Uno dei motivi principali sono le classi pollaio, ovvero classi ridicole, minuscole, in cui ci troviamo spalla spalla con i compagni. Un altro problema è il freddo. Non è la prima volta che noi studenti dobbiamo combattere per il freddo nelle classi. Anche quando eravamo in prima ci è successo di dover scioperare più di una volta perché le classi arrivavano a 8/6°, oggi siamo a 15°. È ridicolo. Non si può d’inverno avere un freddo del genere, specialmente in questi edifici in cemento, poco isolati. I termosifoni funzionano e non funzionano, scaldano poco e sono vicini alle finestre, che dobbiamo tenere quasi sempre aperte per il ricambio dell’aria, anche se questa misura di sicurezza non funziona dato che siamo tutti attaccati in una classe piccola.
Ci sono anche altri problemi, come ad esempio il fatto del super green pass. Comprendiamo che questo aspetto non è colpa della scuola, ma c’è gente che viene da molto lontano e si trova in difficoltà perchè non può essere accompagnato dai genitori e non può utilizzare i mezzi pubblici, ai quali non è stata garantita la Dad. Ho un’amica che viene da Apricale, non può più venire a scuola e sta studiando con una professoressa privata. Ha problemi di connessione e anche con la dad sarebbe un problema, ma non è neanche garantita.
Speriamo che questa protesta smuova qualcosa. Lanciamo un appello alla scuola, dato che sicuramente tutti ne sono a conoscenza, ma chiudono gli occhi, e anche ai genitori che non capiscono la gravità della situazione”.