25 Dicembre 2024 18:54

25 Dicembre 2024 18:54

Covid, Imperia: “Il Sindaco Scajola chiuda le scuole”. Studenti Ruffini lanciano petizione online. “La Dad non un lusso, ma un bisogno”

In breve: La petizione, in pochi minuti, ha raggiunto già le 200 firme.

Gli studenti del Ruffini, tramite il proprio rappresentante d’istituto, Nicolò Comiotto, 20 anni, hanno lanciato una petizione online (su change.org) per chiedere al Sindaco Claudio Scajola di chiudere le scuole sino alle vacanze natalizie visto l’aumento incontrollato di casi Covid nell’imperiese nelle ultime settimane. Si tratta del secondo appello in poche ore al primo cittadino.

La petizione, in pochi minuti, ha raggiunto già le 200 firme.

Covid, Imperia: petizione online per chiudere le scuole

“Abbiamo lanciato questa petizione al Ruffini – spiega a ImperiaPost il rappresentante d’istituto Nicolò Comiotto – e la estenderemo a tutte le altre scuole. Chiediamo al Sindaco Scajola di chiudere le scuole perché ogni giorno sempre più classi sono in quarantena. La mia stessa classe è stata in dad, poi è tornata in presenza, poi di nuovo in dad in poche settimane. Ogni giorno ci sono nuovi casi positivi e il rischio, se uno studente fosse a contatto con un collega positivo domani o martedì, ad esempio, è di trovarsi costretto a rimanere a casa per 10 giorni, in quarantena. In primis c’è il problema della salute, in secondo luogo quello di rischiare di perdere tutte le festività, condizionando anche quelle della propria famiglia. Purtroppo i tempi dei tamponi sono molto lunghi e l’Asl è in difficoltà. Chiediamo al Sindaco di venirci incontro”.

Il testo della petizione

“Ad oggi la distanza tra noi e le vacanze di Natale è rappresentata da 4 giorni scolastici, giorni che potrebbero rivelarsi sgradevoli se si venisse a contatto con un compagno di classe positivo, cosa che causerebbe la immediata quarantena di tutta la classe e di conseguenza le vacanze rovinate.
Firma qua se anche te pensi che la DAD possa in qualche modo evitare la quarantena a tantissimi studenti. LA DAD NON È UN LUSSO MA UN BISOGNO”.

 

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