“Siamo preoccupati. Tra i timori e le quarantene, le disdette sono nell’ordine del 15/20%”. Lo ha affermato Enrico Calvi, presidente della provincia di Imperia di Fipe Confcommercio, parlando delle difficoltà che stanno vivendo i ristoratori per via della raffica di disdette per il cenone di Capodanno a causa della recrudescenza dei contagi da Covid.
Imperia: cenone di Capodanno a rischio, la preoccupazione dei ristoratori
“A livello nazionale è prevista una perdita di 150 milioni di euro solo sulla giornata del cenone rispetto al 2019. Un dato che fa capire quanto sta incidendo il Covid.
Una contrazione era già prevista perchè ovviamente la clientela estera ha difficoltà a venire in Italia. Nelle ultime settimane, però, la situazione è diventata molto più delicata, specialmente qui da noi nell’imperiese, dove l’incidenza dei contagi ha avuto un’impennata.
Dopo un’estate piena c’è stato uno stop deciso. Tutto il mese di dicembre è stato sottotono, mentre di solito rappresenta il 10% delle entrate annue per le nostre attività.
A inizio mese c’è stato un po’ di dinamismo con le prenotazioni festive, ma con il peggioramento della situazione sono iniziate le disdette.
Ci sono locali che hanno quindi deciso di non fare il cenone, altri che hanno deciso di chiudere perchè hanno calcolato che non c’era più la convenienza. Tra i timori e le quarantene le disdette sono nell’ordine del 15/20%.
C’è il settore delle discoteche che è addirittura chiuso, bisogna agire in maniera veloce. Il sistema delle quarantene dev’essere rivisto se non si vuole mandare in tilt tutto.
Siamo anche preoccupati in vista del nuovo anno, non sappiamo come affronteremo gennaio e febbraio.
Ristori? La richiesta deve essere fatta al più presto”.