Anche quest’anno è stato difficile e qualche decina di minuti a leggere l’ormai imperdibile “Pagellone di fine anno di ImperiaPost” non farà che bene ai nostri lettori, un po’ meno a qualche politico nostrano. Un cult che torna come di consueto per dare la nostra modestissima opinione sull’operato degli amministratori e affini della città di Imperia. Dunque è tempo di bilanci per i componenti dell’amministrazione, dei loro oppositori e di personaggi che gravitano attorno alla politica.
Il voto è complessivo e non è appellabile né dinnanzi al T.A.R. né dinnanzi al Consiglio di Stato tantomeno alla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo e dalla Corte dei Conti, viste le ultime spese sostenute dal Comune.
Per eventuali querele come ogni anno abbiamo un pool di avvocati (Simona Rota, Carpano, Tahiri, Siccardi dovrebbero bastare) pronti a difenderci dai “permalosoni” anche se speriamo tale iniziativa sia vissuta da tutti come una simpatica e goliardica pagella di fine anno.
Dopo la giunta ecco i nostri voti ai componenti del Consiglio Comunale (PARTE 1):
Guido Abbo (Imperia al Centro) voto 6: ha perso mordente rispetto allo scorso anno, ma si guadagna la sufficienza per il suo impegno da controllore della corretta realizzazione della pista ciclabile. Per il resto, il consiglio comunale sembra al momento l’ultimo dei suoi interessi. Spento.
Elisa Arcella (Imperia Insieme) voto 5: Talmente loquace da essere riuscita nell’impresa di far dimenticare il suo volto. Qualcuno ci mandi una fotografia aggiornata. Dispersa.
Orlando Baldassarre (Area Aperta) voto 8: In questo anno abbiamo scoperto che il Chierichetto di palazzo civico ha anche delle doti da umorista. Ha messo da parte, sotto minaccia del sindaco, le sue primitive idee su aborto e sessualità, dedicandosi interamente alla promozione dei presepi. Don Orlando!
Martina Bencardino (Obiettivo Imperia) voto 6: Trova il coraggio di parlare in consiglio comunale, risvegliandosi da un lungo torpore. Tanti auguri anche a lei per il nuovo arrivo. Una sufficienza di incoraggiamento. Audace.
Pino Camiolo (presidente del consiglio) voto 5: Non ce la sentiamo di risvegliarlo dall’illusione di essere riuscito a tenere a bada il Sindaco durante il 2021, ma sulla vicenda mascherine/carabinieri oggettivamente non fa una bella figura. Sognatore.
Enrica Chiarini (PD) voto 4.5: Abbiamo convocato una riunione urgente, durata tutta la notte, per trovare una risposta ad una semplice domanda: “perché la Chiarini è in consiglio comunale?”. Politica a parte, auguroni per il nuovo arrivo. Incompresa.
Daniele Ciccione (Obiettivo Imperia) voto 4: Soldato del Sindaco, forse non sa che tanti (forse troppi?) uccellini ci hanno raccontato delle sue pressanti richieste, fortunatamente disattese, di non rivolgere più la parola ai giornalisti di ImperiaPost. Difenderebbe il sindaco anche se firmasse un’ordinanza per la soppressione degli uomini dai capelli bianchi. Fido.
Rita Elena (Imperia Insieme) S.V.: Sui consiglieri comunali fantasma abbiamo esaurito le idee, la invitiamo a dire qualcosa nel 2022 per rendere più agevole la pagella del prossimo anno. Incolore.
Giuseppe Falbo (Area Aperta) voto 3.5: Non proferisce parola in tutto il 2021, ma conquista il suo primo avviso di garanzia da politico/imprenditore. È giovane, ma già aggrappato alla poltrona, lucidata ovviamente dagli operai della sua ditta, che ha vinto l’appalto per le pulizie del Comune. Irriducibile.
Luca Falciola (Imperia Insieme) voto 4.5 : Quando il consiglio deve esprimersi sull’incompatibilità del consigliere Falbo pronuncia la seguente frase: “Non è argomento di diretto interesse del consiglio comunale”. Se la pensa così, caro consigliere, la politica non fa per lei. Nel 2021 lo si è visto veramente poco. Impaurito.
Gianfranco Gaggero (Forza Imperia) 5 : Partecipa alle riunioni del consiglio comunale con lo stesso entusiasmo con cui si presenzia alle assemblee di condominio. Annoiato.
Vincenzo Garibbo (Area Aperta) voto 5: Caro Vincenzo, quando si vuol fare la rivoluzione si deve andare fino in fondo. Hai perso l’occasione per diventare il nostro eroe. Critica apertamente l’amministrazione, ma non ha il coraggio di fare un passo indietro. Pavido.
Monica Gatti (Lega Nord) voto 5: Dopo che il sindaco, nel corso della discussione dell’incompatibilità di Falbo, mette in pubblica piazza le sue consulenze, sparisce per mesi dal consiglio comunale. Colpita e affondata. Castigata.
Sonia Ilacqua (Imperia Insieme) voto 5: La proponiamo come comparsa nel ruolo di consigliere in un film muto e in bianco e nero. Statuina.
Davide La Monica (Vinci Imperia) voto 6.5: Resta uno dei pochi timidi oppositori,ma la sua fiamma si sta pian piano spegnendo, intrappolato nelle dinamiche politiche che hanno sancito l’alleanza tra il suo partito politico, “Cambiamo con Toti”, e il sindaco Scajola. In futuro rischia di doversi presentare al fianco dell’ex Ministro. Si procuri una buona scorta di Gaviscon. Uomo di partito.
Andrea Landolfi (Obiettivo Imperia) voto 3: Caro Landolfi, citiamo il suo maestro Claudio Scajola: “conoscere prima di parlare”. Secondo il consigliere il progetto del porto turistico di Imperia sarebbe naufragato per colpa di un’inchiesta giudiziaria scaturita dagli esposti del Partito Pemocratico. Glielo diciamo noi, niente di più falso. Riportiamo un breve passaggio della sentenza di appello per evitarle nuove brutte figure.
“Gli esiti e le modalità di realizzazione del progetto relativo al nuovo porto di Imperia sono stati sconfortanti […] si è trattato di un’opera rimasta in larga misura incompleta, di qualità molto probabilmente se non scadente quanto meno presentante notevoli difetti […] le fasi di gestazione e realizzazione del progetto sono state caratterizzate da una dubbia commistione di interessi politici ed economici, pubblici e privati […] un quadro complessivo che certo può far sospettare che si siano verificate delle irregolarità e sinanche degli illeciti di rilievo penale”.
C’è altro da dire? Impreparato.