24 Dicembre 2024 00:49

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Il “Pagellone” di ImperiaPost di fine 2021: i voti ai consiglieri comunali / ultima parte

In breve: Per eventuali querele come ogni anno abbiamo un pool di avvocati (Simona Rota, Carpano, Tahiri, Siccardi dovrebbero bastare) pronti a difenderci dai “permalosoni” anche se speriamo tale iniziativa sia vissuta da tutti come una simpatica e goliardica pagella di fine anno.

Anche quest’anno è stato difficile e qualche decina di minuti a leggere l’ormai imperdibile “Pagellone di fine anno di ImperiaPost” non farà che bene ai nostri lettori, un po’ meno a qualche politico nostrano. Un cult che torna come di consueto per dare la nostra modestissima opinione sull’operato degli amministratori e affini della città di Imperia. Dunque è tempo di bilanci per i componenti dell’amministrazione, dei loro oppositori e di personaggi che gravitano attorno alla politica.

Il voto è complessivo e non è appellabile né dinnanzi al T.A.R. né dinnanzi al Consiglio di Stato tantomeno alla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo e dalla Corte dei Conti, viste le ultime spese sostenute dal Comune.

Per eventuali querele come ogni anno abbiamo un pool di avvocati (Simona Rota, Carpano, Tahiri, Siccardi dovrebbero bastare) pronti a difenderci dai “permalosoni” anche se speriamo tale iniziativa sia vissuta da tutti come una simpatica e goliardica pagella di fine anno.

Dopo la giunta ecco i nostri voti ai componenti del Consiglio Comunale (PARTE 2):

Luca Lanteri (Obiettivo Imperia) voto 4.5: Per l’ex assessore all’urbanistica, vale il più classico dei rimproveri studenteschi: “è bravo ma non si applica”. Nei pochi interventi del 2021 dimostra di poter essere una risorsa per le sue conoscenze storico-politiche della città. A parte il porto turistico e l’affaire Falbo/Seris, sembra aver perso voglia e passione. Mezzo punto in più per non aver fatto pressioni sulla redazione in vista delle pagelle. Svogliato.

Tiziana Maglio (Imperia Insieme) voto 4.5: Il prossimo anno la pagella la faremo fare a lei, almeno farà qualcosa per il consiglio comunale. Fantasma. 

Laura Marabello (Area Aperta) voto 6: Tra le donne del consiglio comunale, risulta essere una delle poche a promuovere iniziative culturali e di sensibilizzazione. Le colleghe prendano nota. Volenterosa. 

Mario Martucci (Imperia Insieme): Dispiace anche quest’anno dover fare i conti con la perdita di un consigliere. A Mario dedichiamo le nostre pagelle. Un abbraccio alla famiglia. 

Roberta Minasso (Obiettivo Imperia): Un grande abbraccio per la perdita del papà Eugenio. 

Giovanni Montanaro (Imperia Insieme) voto 6.5 : Il 2021 ha certificato la trasformazione da Giovanni Montanaro a Giovanni Montanaro Scajola. Pare che l’ex ministro lo chiami anche per riparare le lampadine di casa. Si sbatte come non mai per la città e la sua frazione (Piani), assolvendo troppo spesso compiti anche non suoi. Risolve dopo anni la grana degli ascensori. Impegnato.

Antonio (Antonello) Motosso (Obiettivo Imperia) voto 5: Presenzialista dell’amministrazione comunale, il suo faccione sorridente è stato il più visto del 2021. Non manca a nessun appuntamento, neanche alla sagra della porchetta, ma “buca” l’incontro con il Procuratore antimafia Nicola Gratteri, una delle più brutte figure dell’anno, sua e dell’amministrazione. In consiglio difende a spada tratta il sindaco Scajola che pare si sia rivolto ad uno psicologo perché “oppresso dal consigliere Motosso”. Oppressivo.

Nicoletta Oneglio (obiettivo Imperia) voto 5.5: Tanti auguri per il nuovo arrivo, speriamo che il 2022 le porti qualche parola in più… da pronunciare in consiglio! Promessa.

Paolo Ornamento (Area Aperta) voto 5: Catenacciaro in consiglio comunale, le sue sortite offensive si contano sulle dita di una mano. Se continua così rischia la retrocessione. Mezzo punto in più per avermi fatto passare in macchina. Timoroso. 

Maria Nella Ponte (M5S) voto 4.5: Solleva un polverone nazionale per le mascherine, facendo arrivare i Carabinieri in consiglio comunale. Su molte pratiche importanti parte con il piede giusto, ma poi si perde in un bicchier d’acqua. Continua sulla falsa riga di fine 2020, sembra aver perso l’entusiasmo dei primi tempi. Confusionaria. 

Innocente Ramoino (Imperia Insieme) voto 4: la sua aria da maestrino può anche risultare simpatica per qualche secondo, ma quando si trasforma in supponenza arrivando addirittura a mistificare la realtà sulla vicenda legata all’incompatibilità di Falbo, rasenta i limiti del ridicolo. Non si può predicare l’etica solo quando le idee corrispondono alle proprie. Despota.

Antonello Ranise (Cambiamo) voto 6: È rimasto uno dei pochi a credere nei valori della politica, ma il suo salto triplo, carpiato e anche un po’ acrobatico, sul sindaco Claudio Scajola, suscita perlomeno qualche perplessità. Stalkerizza i cronisti di ImperiaPost con i suoi comunicati interminabili, ma lo fa sempre con la gentilezza che lo contraddistingue. Inossidabile. 

Fabrizio Risso (PD, o quel che ne resta) voto 3: Peggio dello scorso anno, e non era facile. Ormai è parte integrante della maggioranza e, a distanza di 10 anni, è riuscito nell’impresa di smarcarsi dalle posizioni del suo partito sulle critiche al porto turistico. Si fa crescere la barba nel tentativo di sembrare un rivoluzionario, ma non risulta credibile e se la taglia dopo poche settimane. Voltagabbana. 

Roberto Saluzzo (Imperia di tutti) voto 4.5: Il risultato al limite del ridicolo alle scorse elezioni provinciali ha dimostrato a Saluzzo, Natta e al partito Socialista che strizzare l’occhio a Scajola non sempre porta frutti. Fa opposizione su questioni tecniche, ma sui grandi temi è latitante. Tradito. 

Alessandro Savioli (Progetto Imperia) voto 5: Va avanti per inerzia, ma l’impressione è che non creda nel partito politico di cui fa parte (Cambiamo con Toti), quasi come se fosse lì per caso. Disorientato. 

Giuseppe Venuto (Imperia Insieme ) S.V. Entrato da poco in consiglio, non siamo ancora riusciti a farci un’idea del più fascinoso 007 della politica nostrana. Sono Beppe, Beppe Bond. 

Edoardo Verda (Imperia al Centro) voto 6.5: Il ragazzo si sta facendo le ossa. Lasciato troppo solo da Abbo, che avrebbe dovuto essere la sua guida politica, predica nel deserto di un’opposizione inesistente. Tenace. 

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