Si è svolta questa mattina la visita del Sottosegretario alla Sanità Andrea Costa presso le strutture dell’Asl 1 imperiese, uno dei territori più colpiti, a livello di incidenza, dalla nuova ondata Covid 19 in Italia.
Ad accoglierlo presso la sede dell’Asl 1 di Bussana il Direttore Generale dell’azienda sanitaria, Silvio Falco. Presente anche il segretario regionale di Liguria Popolare, Antonio Bissolotti.
Il sottosegretario si è recato prima presso gli uffici del Contact Tracing di Bussana, successivamente al centro vaccinale di Taggia e infine all’Ospedale Borea di Sanremo dove ha incontrato, insieme alla direzione aziendale Asl 1, medici e infermieri per fare il punto della situazione.
Imperia: il sottosegretario alla Salute Andrea Costa in visita
Situazione Asl 1 imperiese
“A Sanremo abbiamo 9 ricoverati in terapia intensiva, di cui 7 sono cittadini non vaccinati. Abbiamo i reparti ordinari in situazione preoccupante, oltre 120 ricoverati su 160 posti letto disponibili.
Siamo di fronte a una situazione che deve essere monitorata con grande attenzione. Non possiamo non tenere conto che di fronte ad un alto numero di contagi che stiamo registrando, abbiamo un alto numero di non vaccinati.
Dovremmo capire nei prossimi giorni quale sarà il reale impatto sulle nostre strutture ospedaliere.
È evidente che se fra i contagiati dovessimo avere 20 non vaccinati, c’è il rischio più alto che possano aver bisogno dell’ospedalizzazione.
Dobbiamo proseguire la vaccinazione, nel nostro Paese sta andando bene anche la vaccinazione per quanto riguarda i 12-17 anni, con il 74% vaccinato.
Per quanto riguarda il 6-12, la percentuale è più bassa. Siamo intorno al 10% , ma semplicemente perchè la campagna è partita da pochi giorni”.
Tamponi
Le esigenze scientifiche ci dicono ancora una volta che oggi l’unica arma che ci protegge dal virus è il vaccino e non il tampone.
I tamponi hanno creato delle criticità sul territorio, credo che l’aumento importante sia derivante dal fatto del periodo che stiamo attraversando. La responsabilità dei cittadini nel momento conviviale delle feste ad avere una garanzia”.
Quarantena e green pass
Due provvedimenti che abbiamo già preso sono l’abolizione della quarantena per chi ha avuto la dose booster e l’altro l’estensione dell’utilizzo del super green pass dal 10 di gennaio, sono provvedimenti che porteranno dei benefici.
Credo che sia ragionevole pensare che già domani ci possa essere un’ulteriore estensione del super green pass sui luoghi di lavoro.
Questa misura è necessaria per cercare di contenere la pandemia e andare a rimuovere alcune contraddizioni che oggi ci sono. Come ad esempio che dal 10 gennaio in poi, un cittadino che vuole andare al bar a bere un caffè ha bisogno di un super green pass, ma chi lo fa no.
Credo che queste siano situazioni che devono essere allineate e lo si può fare estendendo l’utilizzo del super green pass anche per i lavoratori”.
Ulteriori restrizioni
“Nel Consiglio dei Ministri di domani ci sarà un’ulteriore restrizione. Chi non si è vaccinato potrà decidere di non farlo, ma si limiteranno ancora di più le libertà, sino al punto che non potrà andare sul luogo di lavoro e dovrà rinunciare allo stipendio.
In alcune aree, dove avremmo una percentuale vaccinata molto alta colpirà una minima fetta di cittadini. Per chi ha ricevuto la terza dose non cambia niente dal 10 di gennaio, cambia molto per chi ancora decide di non vaccinarsi.
Non c’è solamente l’elemento dei vaccinati, sono zone dove c’è un forte interscambio, ci sono relazioni commerciali e lavorative. Come tutte le zone di confine, ci sono una serie di punti critici.
Anche a Imperia, dal 10 di gennaio in poi, per chi decide ancora di non vaccinarsi, la libertà si limiterà.
Queste nuove misure, per questo territorio, auguro possano avere un effetto positivo per quanto riguarda la vaccinazione”.
Scuole
“L’intenzione del Governo è quella di riaprire le scuole il 10 di gennaio e riaprire ovviamente favorendo il più possibile la didattica in presenza.
Il fatto che il 74% dei ragazzi dai 12 ai 19 anni sono già vaccinati è un elemento che ci mette di fronte ad un quadro migliore rispetto a qualche settimana fa.
L’unica riflessione che rimane aperta per quanto riguarda la scuola, è capire se per le quarantene possiamo affinare qualche definizione diversa, in modo che ci permetta di garantire sempre di più la didattica in presenza.
Ad oggi speriamo siano confermate le evidenze scientifiche ci ci dicono che la variante Omicron sia molto più contagiosa rispetto alla precedente, ma parrebbe con effetti inferiori rispetto alle varianti precedenti.
Su questo ovviamente attendiamo quelli che saranno i dati che il nostro CTS ci fornirà”.
Vaccini
“Per quanto riguarda i vaccini non c’è nessun problema di forniture, su questo vorrei fare chiarezza e tranquillizzare.
È stato raggiunto un buon accordo per quanto riguarda il prezzo calmierato delle FFP2. Credo che sia positivo, nel momento in cui il Governo introduce un obbligo a dei cittadini, soprattutto a quelli che si sono vaccinati, non era giusto aggravarli con ulteriori costi.
L’accordo con le farmacie di 75 centesimi è un buon accordo e credo che nei prossimi giorni lo si possa estendere a tutte le catene di distribuzione.
Per quanto riguarda gli hub sul territorio, devono essere aperti e dove possibile sarebbe anche importante incrementare, potenziare, cercare di alleggerire e accorciare i tempi di somministrazione della terza dose.
Se noi riuscissimo a tenere il ritmo delle 500 mila dosi al giorno, significa in un mese somministrare 15 milioni di vaccini .
Considerato che 20 milioni di cittadini hanno già ricevuto la dose giusta, significa che a fine febbraio o i primi di marzo, potremmo completare la somministrazione della terza dose.
Ultimo dato che vorrei sottolineare è che nelle ultime settimane c’è stato un buon incremento anche per quel che riguarda le nuove prime dosi.
Una media giornaliera di 50 mila dosi al giorno di cittadini che non si erano vaccinati e si avvicinano alla vaccinazione.
Anche questo è un numero importante, significa in un mese avere circa 1,5 milioni di vaccinati in più, rispetto ai 5 milioni che non si sono vaccinati”.