Il comandante della Polizia locale di Pontedassio, Danilo Gravagno, è stato sospeso dal lavoro direttamente dal sindaco Ilvo Calzia, che lo ha allontanato di persona questa mattina dagli uffici comunali. Motivo, la mancata vaccinazione da parte di Gravagno, che però evidenzia di aver chiesto la prenotazione all’Asl e per questo rivendica il suo diritto ai venti giorni di tempo previsti per legge, prima che la sospensione diventi effettiva.
Spiega Danilo Gravagno a Imperiapost: “Dal 15 al 31 dicembre ero in ferie. Il 31 ho ricevuto un raccomandata con cui il Comune di Pontedassio mi chiedeva entro cinque giorni di far conoscere le mie intenzioni circa la vaccinazione. Ho subito chiesto all’Asl, tramite raccomandata, la prenotazione per il nuovo tipo di vaccino Novavax. Questo perché, avendo avuto in famiglia diversi casi di infarti e ictus, sono preoccupato dai possibili effetti collaterali degli altri tipi di vaccino anti Covid”.
“La sospensione mi è stata notificata soltanto questa mattina dal sindaco. Applicata una procedura non corretta”
Prosegue Gravagno: “Per legge, dopo la richiesta di prenotazione del vaccino, è possibile recarsi al lavoro con il tampone negativo per venti giorni e così ho fatto, a partire da lunedì. Questa mattina, però, è arrivato il sindaco e mi ha intimato di lasciare il lavoro, evidenziandomi che ero stato sospeso. Ho risposto che non mi era stata notificata alcuna sospensione e lo stesso sindaco ha provveduto a darmi immediatamente la notifica. Pur ritenendo che non sia stata affatto applicata la corretta procedura, per non creare ulteriori problemi, ho deciso di andarmene e passare la questione in mano ai miei legali. Faccio notare che, non avendo ricevuto in precedenza alcuna notifica di sospensione, se non mi fossi presentato a lavorare, la mia sarebbe stata un’assenza ingiustificata“.
Conclude Danilo Gravagno; “Sono perplesso per tutta la confusione che si è creata. Ho chiesto ai miei legali di valutare la correttezza della procedura e la questione sarà ora affrontata nelle sedi opportune”.
Naturalmente se a Gravagno venissero riconosciute le sue ragioni, lo stesso dovrà essere reintegrato e risarcito dal Comune per le giornate lavorative perse.