8 Novembre 2024 12:30

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8 Novembre 2024 12:30

Imperia, scuola: prolungare la DAD a fine gennaio? I presidi si dividono. “Opportuno vista la situazione”. “No, privilegiare la didattica in presenza”

In breve: ImperiaPost ha contattato i dirigenti scolastici di alcuni degli istituti scolastici superiori di Imperia che hanno esposto diverse riflessioni sul ritorno in classe.

Sono oltre duemila i dirigenti scolastici di tutta Italia che hanno firmato un appello rivolto al Premier Mario Draghi e al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi per far slittare l’apertura delle scuole di almeno due settimane (24 gennaio), proseguendo con la Didattica a Distanza vista la difficile situazione epidemiologica delle ultime settimane.

Molti Comuni, tra cui Imperia, già prima delle festività natalizie, hanno predisposto in via precauzionale chiusura degli istituti e ora in molti chiedono di prorogare la misura.

I dubbi e le incertezze, però, non mancano. ImperiaPost ha contattato i dirigenti scolastici di alcuni degli istituti scolastici superiori di Imperia che hanno esposto diverse riflessioni sul ritorno in classe.

Liceo Vieusseux e Polo Tecnologico Imperiese

Dirigente Scolastico Paolo Auricchia

“È una situazione difficile specialmente visti i numeri dei contagi. Siamo privi di certezze e lo sono soprattutto le scuole, proprio in quanto luogo di incontro, seppur con tutte le precauzioni del caso. Inevitabilmente la situazione suscita perplessità e preoccupazione. Purtroppo, a 2 anni di distanza dall’inizio della pandemia ci troviamo ancora a questo punto, ma questo è un aspetto che travalica l’ambito scolastico.

Secondo la mia opinione sarebbe opportuno rinviare l’apertura delle scuole e continuare con la DAD almeno per dare tempo alla curva epidemiologica di scendere.

Anche sotto l’aspetto organizzativo per le scuole è difficile gestire tutto, le quarantena, le sorveglianze, le diverse casistiche eccetera. Ma a prescindere dall’organizzazione, è proprio l’incertezza sociale che riguarda tutti, anche l’utenza, rende difficoltoso il rientro a scuola. Tutti siamo a favore della scuola in presenza, ma in questo momento sono moltissime le persone che preferirebbero per precauzione proseguire con la DAD. Bisogna tenere conto anche di questo.

Ora sono state approvate nuove regole per la gestione delle quarantene, tra cui quella che prevede, con 2 casi positivi in classe, la DAD solo per i non vaccinati. Ritengo sia una misura che sarà fonte di pasticci e confusioni, dato che bisognerebbe valutare la situazione alunno per alunno e stabilire chi viene in presenza e chi resta a casa. Sarebbe meglio avere regole semplici e chiare”.

Istituto Ruffini e Istituto Marconi

Dirigente Scolastico Luca Ronco

“È troppo semplicistico decidere di prolungare la DAD a livello nazionale. Dovrebbero essere gli enti locali e regionali a stabilirlo, a seconda delle varie situazioni epidemiologiche.

In Liguria e ancora di più nella provincia di Imperia la situazione è critica, ma altre zone d’Italia invece sono più tranquille e sarebbe ingiustificata la chiusura generalizzata.

Sarà la politica, sulla base dei dati delle Asl, a decidere. Per quanto riguarda la mia scuola in particolare, seppur a fatica, abbiamo i numeri adeguati per aprire e reggere la didattica in presenza. Chiaramente stiamo vivendo un periodo difficile, ma la scuola non è un luogo di contagio più alto rispetto ad altre situazioni, anzi, è uno dei posti più controllati con regole precise e verificate ogni giorno.

Inoltre, dopo 2 anni di DAD è palese come non sia un approccio formativo adeguato rispetto alla presenza. Non è la stessa cosa e si fa fatica a recuperare. Per questo, se ci fosse la minima possibilità di poter aprire bisogna farlo.

Le nuove regole per la quarantena? Ora, con due casi, si prevede la DAD solo per gli studenti non vaccinati, ma ad oggi, per privacy, non possiamo sapere chi è vaccinato o no. Starebbe quindi alla buona fede del singolo, ma ci sarebbero complicazioni e tensioni con le famiglie. Mi sembra una soluzione semplicistica per togliere un problema sulla mole dei tamponi che non riescono a gestire e complicare la vita alle scuole. Noi ci adegueremo facendo del nostro meglio”.

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