23 Dicembre 2024 20:29

23 Dicembre 2024 20:29

Covid: niente zona arancione, la Liguria resta in zona gialla. L’annuncio di Toti. “Grazie a campagna vaccinale, Nonostante grande circolazione del virus”

In breve: "La speranza - prosegue Toti - è che con le disposizioni governative in vigore da lunedì e con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over50 si inverta la tendenza".

La Liguria si conferma in zona gialla”. Lo annuncia il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.

“Nonostante la grande circolazione del virus di questi giorni – aggiunge Toti – grazie alla gigantesca campagna vaccinale e all’enorme sforzo di tutti gli operatori sanitari, il sistema ligure sta dando prova di reggere all’urto del Covid: siamo in una situazione comunque complessa vista la grande circolazione del virus.

La speranza è che con le disposizioni governative in vigore da lunedì e con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over50 si inverta la tendenza”.

Covid: la Liguria resta in zona gialla. L’annuncio di Giovanni Toti

“Il Decreto Natale – prosegue Toti – prevede con una serie di restrizioni per i non vaccinati: si tratta di misure necessarie, vista appunto l’elevata incidenza e il fatto che le persone non vaccinate, se contagiate, sono più a rischio di ospedalizzazioni con conseguenze anche molto gravi.

I numeri delle terapie intensive sono inequivocabili: dei 40 posti letto occupati oggi, 28 sono di persone non vaccinate, mentre nella maggior parte dei casi di persone vaccinate si tratta di soggetti con comorbidità.

Per coloro che con senso di responsabilità verso sé stessi e gli altri si sono vaccinati non cambierà sostanzialmente nulla: l’obiettivo è evitare al Paese nuove chiusure che il sistema non potrebbe sopportare, oltre ovviamente a ridurre ospedalizzazioni e decessi”.

“Nei primi giorni dell’anno, anche in conseguenza delle nuove disposizioni del Governo, in Liguria si è registrata una notevole crescita delle prime dosi somministrate – aggiunge Toti – : dal 1° al 6 gennaio sono state in totale più di 6mila, con punte di oltre 2mila il 4 gennaio scorso. Numeri ben più incoraggianti di quelli registrati negli ultimi giorni di dicembre, quando la media si aggirava attorno alle 500 prime dosi al giorno. Buoni anche i dati relativi alle dosi booster somministrate dal 1° al 6 gennaio: sono quasi 40mila (39.930).

Oggi sfioriamo il 70% di copertura degli over 80 con la dose booster. Nelle ultime 24 ore sono stati somministrate 7.760 dosi di vaccino, un numero importante tenendo conto della giornata festiva di ieri”.

Per quanto riguarda la fascia tra i 5 e gli 11 anni, sono 18.211 le prenotazioni e oltre 7800 le dosi di vaccino somministrate. Su questo fronte, da lunedì 10 gennaio all’ospedale Gaslini di Genova sarà attiva una linea vaccinale per tutti i bambini, che si andrà ad affiancare al percorso di vaccinazione dei bambini allergici a medio ed alto rischio e “ultrafragili”, già operativo.

“Voglio ringraziare l’Istituto Gaslini – aggiunge Toti – che dall’inizio della pandemia sta svolgendo un ruolo fondamentale di hub regionale in relazione alla fascia pediatrica e che mette le sue professionalità a disposizione anche in questa fase complessa, in vista della riapertura delle scuole, per mettere in sicurezza anche i bambini con la vaccinazione. Lo sforzo che il nostro sistema sanitario sta affrontando è titanico ed è per questo che voglio ringraziare tutti i professionisti, impegnati in prima linea anche durante le festività natalizie”.

Filippo Ansaldi, direttore generale Alisa

Abbiamo osservato un incremento di incidenza anche in questa settimana che ha superato i 1000 casi ogni 100.000 casi. L’incidenza è omogena nelle quattro province liguri. Il driver dell’epidemia continua a essere quella delle fasce più giovani, in particolare 6-12 anni e 13-19 anni che hanno un tasso di incidenza 5 volte superiori di quella degli over 65.

Riguardo alla permanenza in zona gialla ricordiamo che ai fini della valutazione di rischio della regione, giocano un fattore fondamentale gli indicatori sulla pressione ospedaliera. La cabina di regia valuta i posti letto occupati alla luce dei posti attivi e attivabili. Ad oggi il dato sulla pressione ospedaliera sulle terapie intensive ci dice che il 19% dei posti letto attivi o attivabili sia occupato, mentre per la media intensità è pari al 34%. Essendo uno dei due indicatori al di sotto della soglia della zona arancione (limite del 20% sulla terapia intensiva), il quadro di rischio resta giallo.

Angelo Gratarola, responsabile Dipartimento interaziendale regionale di emergenza –urgenza

Si chiude una settimana difficile in termini di circolazione virale in tutta la Regione, che ha visto gli ospedali sottoposti a carico intenso, soprattutto per la media intensità, con necessità di conversione di posti letto di reparti di tipo medico, come previsto dal piano emergenziale di Alisa. Le terapie intensive hanno invece mantenuto, nonostante tutto, una pressione contenuta, scendendo nelle ultime giornate a valori sotto soglia. Ringrazio tutti i colleghi anestesisti e rianimatori della Regione, che hanno usato la risorsa posto letto intensiva in maniera molto mirata.

Matteo Bassetti, responsabile del Dipartimento Interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale Policlinico San Martino

Anche per le Malattie Infettive si chiude la settimana forse più difficile di questa quarta ondata, con un carico assistenziale che, dall’Epifania in poi, si è fatto progressivamente più pesante. Prova ne è che oggi il reparto di Malattie Infettive del San Martino è completamente pieno. Dispiace rilevare come l’85% dei ricoveri di questa settimana siano stati rappresentati esclusivamente da persone non vaccinate, nelle quali la malattia decorre in maniera molto aggressiva.

Siamo di fronte ad una circolazione ancora importante della variante Delta, così come anche di Omicron; un’infezione che, nei non vaccinati, richiede molto lavoro. Siamo di fronte al momento peggiore dell’anno per questa infezione, con molti contagi e molti ricoveri. La situazione nei vaccinati è invece molto diversa, con una malattia attenuata dagli effetti del vaccino, che richiede pochi giorni di ospedalizzazione.

Abbiamo contestualmente iniziato, mercoledì scorso, ad utilizzare molto il Molnupiravir, che ci permette di chiudere la settimana con 30 trattamenti. Continuiamo anche ad utilizzare i monoclonali, sebbene in misura minore e anche l’approccio fast track in collaborazione con i medici di medicina generale, continuando ad avere accessi anche da questo punto di vista. Ci auguriamo che la prossima settimana possa essere migliore.

Condividi questo articolo: