25 Dicembre 2024 02:31

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Imperia: super green pass anche all’aperto, titolare di bar lancia l’allarme. “Regola insensata. Incassi calati del 40%, tanto vale chiudere e avere ristori. Pronta a protesta civile” / Foto e video

In breve: Monica Tondelli ha deciso di raccontare le difficoltà che sta vivendo per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica

“Da quando è entrato in vigore il super green pass anche all’esterno gli incassi sono calati fino al 40%”. Questo il grido d’allarme di Monica Tondelli, titolare del Bar 11 in piazza de Amicis, a Imperia, contestando la recente nuova norma, in materia di contenimento della diffusione del Covid 19, entrata in vigore il 10 gennaio 2022, che prevede l’esibizione del green pass rafforzato (ottenibile con la vaccinazione o dopo l’avvenuta guarigione) anche per consumare nei dehor esterni dei locali.

Una regola che, secondo l’esercente, ha causato una notevole riduzione degli introiti che va a sommarsi alla già critica situazione che i lavoratori stanno vivendo dopo due anni di pandemia.

Monica Tondelli ha quindi deciso di raccontare le difficoltà che sta vivendo per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica, lanciando contestualmente un appello, rivolto a tutti, per unirsi e protestare civilmente.

Imperia: super green pass anche nei dehor, titolare di bar lancia l’allarme

Monica Tondelli

“C’è stata una riduzione drastica del lavoro. Mi sono messa in campo, non per fare la ribelle, ma perchè non si può andare avanti così. Si può morire di covid, ma anche di fame. Bisogna trovarsi tutti insieme, l’unione fa la forza, cercare di ottenere qualcosa con una protesta civile, non collegata ai partiti di sicuro. Rispettando il pensiero di chiunque, vax o no vax. Io chiaramente sono vaccinata, essendo titolare di una licenza, ma mi dà fastidio che ognuno è contro l’altro, sta diventando una guerra tra poveri.

Ho proposto di metterci insieme per cercare questo momento che non ha senso. Quando si ha un tampone perlomeno all’aperto non sarebbe il caso di non permettere alla gente di non consumare. Mi sembra che non abbia senso.

Non nego la malattia o i morti, ma così non andiamo da nessuna parte. Queste regole non garantiscono l’apertura, garantiscono la chiusura sicura. Abbiamo avuto un calo del 35-40% degli incassi. Vuoi anche per il freddo, ma noto anche tanta rabbia perchè dobbiamo fare i sergenti per chiedere la certificazione. Prendiamo tanti insulti che eviteremmo volentieri. Servirebbe una persona apposta. 

Sarebbe meglio chiudere e avere dei ristori. Così il virus ha modo di diminuire e poi riapriamo. Così è un lento declino, non si va avanti”.

 

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