“Qui ci siamo cresciuti e abbiamo tantissimi ricordi. Saremo per sempre legati a questo luogo”. Così i “Ragazzi di Borgo San Moro” salutano con nostalgia, ma anche tanta allegria, il sottopasso di via Trento che, martedì 18 gennaio, verrà chiuso per permettere l’avvio dei lavori di realizzazione della pista ciclabile, e non sarà più riaperto. L’intera zona, infatti, con l’arrivo della ciclovia, cambierà completamente volto, con la realizzazione di una rotonda e nuove strade di collegamento.
Gli affezionati di Borgo San Moro hanno quindi deciso di ritrovarsi, su iniziativa di Gianni Capaccio (amministratore del gruppo Facebook ‘I Ragazzi di Rione Palermo‘), per un’ultima foto di gruppo prima dei lavori, riportando alla memoria tanti ricordi di gioventù, tra risate e malinconia.
Ad accogliere l’iniziativa sono state decine di persone, tra chi è cresciuto in queste vie, chi ci ha abitato per un certo periodo e chi ci vive tuttora. Massimo Moretti (amministratore del gruppo Facebook ‘I Ragazzi di Borgo San Moro’) è addirittura arrivato da Parma per l’occasione, riabbracciando la mamma Giovanna, una delle colonne portanti di via Trento, dove abita dal 1958.
Presenti anche diversi volti noti della città, come l’ex consigliere comunale Fulvio Balestra, l’ex assessore Pino De Bonis e il presidente di Anffas ed ex consigliere comunale Fiorenzo Marino, tutti accomunati dallo stesso affetto per questo borgo.
Un momento di grande emozione che rimarrà sicuramente nella storia cittadina e che, come giornale, siamo felici di aver documentato.
Imperia: i “Ragazzi di Borgo San Moro” salutano il sottopasso
Gianni Capaccio
“Da ragazzini, a 14/15 anni, ci siamo ritrovati su questo muretto. Qua abbiamo imparato a fare le prime cose della vita, andare in giro con gli amici, in motorino. Siamo diventati un gruppo affiatato, ci ritroviamo ancora dopo tutti questi anni per fare cene insieme. Qui abbiamo passato tutti gli anni dal 78 all’80/85. Poi ognuno ha preso la sua strada.
Abbiamo avuto la fortuna, rispetto ad altri rioni di Imperia non abbiamo mai avuto droga o altre cose. Non siamo incappati in errori brutti, anche se ne combinavamo di tutti i colori. Abbiamo messo tutti la testa a posto e siamo diventati tutti persone adulte e mature.
Dopo che Massimo ha creato il gruppo Facebook ‘I ragazzi di Borgo San Moro’, che raccoglie proprio tutti quelli che abitano o hanno abitato qui e amano questo posto, io ho pensato di creare ‘I ragazzi di Rione Palermo’ proprio della nostra generazione in particolare. C’è anche una scritta, fatta negli anni 80, che ancora si legge un po’ sulla balaustra intorno al parco.
Oggi siamo qui perchè abbiamo saputo che tra pochi giorni il sottopasso verrà chiuso e avevamo solo questa domenica per un’ultima fotografia prima che cambi tutto. Un gesto di affetto tra di noi.
‘Rione Palermo’ perchè eravamo un gruppo di ragazzi sia liguri sia meridionali. Abbiamo scelto questo nome per ridere, per goliardia. Volevamo evocare le gesta dei ragazzi siciliani che pensavamo che facessero cose incredibili”.
Massimo Moretti
“Io ho creato il gruppo ‘I ragazzi Borgo San Moro‘. L’idea è nata perchè io sono nato e cresciuto qui in questa borgata, ma da 30 anni vivo a Parma dove mi sono trasferito prima per motivi di studio e poi per lavoro.
Una decina di anni fa, quando mi sono registrato a Facebook, un po’ per malinconia e nostalgia ho voluto creare un gruppo per ritrovare tutte le persone della mia infanzia e che hanno vissuto o transitato in questa borgata. Il gruppo è nato in maniera spontanea e poi si è trasformato in qualcosa di bello. Ora siamo quasi 700 ed è diventato un punto di riferimento e un punto di memoria storica della borgata. Molte persone, a volte che non vivono nemmeno più qui, hanno fornito immagini del passato che, adesso che siamo grandicelli, ci rievocano ricordi che ci fanno sorridere e nascere un sentimento di nostalgia. È bello vedere che così tante persone si uniscono per questo”.
Giovanna Piredda, vedova Moretti
“Ho 88 anni e abito qui dal 1958. Qui ho tutti i miei ricordi. Ho visto cambiare il volto del borgo. Sono molto affezionata. Mio marito quando è mancato mi ha detto ‘non ti muovere di qua’.
Ho saputo del raduno, non osavo venire, ma mio figlio è venuto da Parma apposta e mi ha fatto una sorpresa. Vedere tutte queste persone mi riempie di emozione.
Ora questo posto cambierà, menomale. Mio marito diceva ‘non vedrò mai togliere la ferrovia’ e così è stato. Adesso arriverà la ciclabile e speriamo che dia nuova vita a questo borgo. Ci sono un po’ di problematiche per il passaggio, io vado a piedi. Speriamo che trovino delle soluzioni. Quando è venuto il Sindaco gli ho detto che l’importante è che ci sia un’uscita per arrivare in viale Matteotti”.