23 Novembre 2024 00:35

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23 Novembre 2024 00:35

Premio Internazionale “Ossi di Seppia”: la poetessa imperiese Giulia Quaranta Provenzano vince come Miglior Autrice della provincia

In breve: La premiazione è prevista per il giorno 12 febbraio 2022, alle ore 17:30, presso la storica Villa Boselli di Arma di Taggia.

Imperiese, classe 1989, Giulia Quaranta Provenzano ha vinto il premio come Miglior Autrice della provincia di Imperia, sezione insieme di poesie al Premio Internazionale “Ossi di Seppia” . La premiazione è prevista per il giorno 12 febbraio 2022, alle ore 17:30, presso la storica Villa Boselli di Arma di Taggia.

A seguire una delle poesie della trentaduenne che più hanno impressionato la Giuria: “L’animo mio

“L’animo mio hai sconvolto tutto/ laddove negli istinti zittiti,// almeno un poco,//ninnavo il sapermi/ altra dal vero e sedata così/ era la rabbia feroce/ mentre invece ora no, furibonda/ ed inquieta scongiuro la morte/ ché scossa tellurica meno male m’avrebbe/ procurato di te// Incendiato è ogni senso, stille di pianto prima taciuto/ s’infiammano, disperazione e desio che odia se stesso// Oh, folle è adesso il desio! Divampa/ e distrugge ogni ragione, le membra scuote e,/ nel tremore di giovane donna che l’età maledice,/ Sì, eppur sempre Vorrei solo Te”.

Molto appezzata anche la lirica della giovane ligure intitolata “Oltre la carne, ceruleo“:

“La bocca a cuore/ laddove lo sguardo mio urla nel/ silenzio/ di occhi profondi d’un tempo italo/ Amleto// Questa beltà smeraldo non conosce/ ancora, giammai, posa/ È fuoco che arde e consuma/ persino cenere./ Fauno appari,// O tigre sia, sei tu Amore,/ ad arrossare gote fanciulle che il/ purpureo conobbero già/ nel fremito dinanzi alle dorate/ pagliuzze/ cangianti.// Non mi serve alcunché, e più non/ voglio definire il sentire/ ché sei risorgiva fonte d’ogni mia/ arsura/ E desio d’inesausta onda contro gli/ scogli del tempo/ che non mi basta mai, assieme/ a te. Rompo ogni clessidra, per/ cristallizzare perpetui secondi// Di T’amo, non T’amo./ T’amo, non T’amo che è solo/ altalena dei folli,/ io invece conosco un unico ago,/ l’emozione/ sia persino estrema ed ultima/ agonia./ Vale la pena pel, per te”.

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