23 Dicembre 2024 05:34

23 Dicembre 2024 05:34

Imperia: truffa alle assicurazioni, Pm chiede una sola condanna per i 12 imputati/Il processo

In breve: Per i restanti imputati una richiesta di assoluzione e svariate richieste di non luogo a procedere, la maggior parte delle quali per intervenuta prescrizione.

Si è chiusa con una sola richiesta di condanna, a 1 anno e 8 mesi di carcere, questa mattina, in Tribunale a Imperia, la requisitoria del Pubblico Ministero Tiziana Berlinguer nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati 12 persone accusate, in concorso, di truffa alle assicurazioni.

Imperia: truffa alle assicurazioni, Pm chiede una sola condanna

I fatti contestati risalgono al 2012. Il Pm, per quanto concerne i presunti intermediari tra la compagnia assicurativa e i restanti imputati, ha chiesto la condanna per Angelo Iossa, 43 anni, di Napoli, e l’assoluzione, per non aver commesso il fatto, per Maurizio Rittore, 37 anni, di Imperia.

Per quanto concerne, invece, le altre posizioni, non doversi procedere per remissione di querela (per avvenuto risarcimento) per Anna Capasso e Daniela Marino, non doversi procedere per morte del reo per Pasquale Girone, non doversi procedere per intervenuta prescrizione per Giuseppe Capano, Nunzio Gramegna, Raffaella Sacco, Marco Marfè, Giovanni Piccirillo, Simona Piccirillo e Stefano Coppola.

Secondo l’impianto accusatorio Iossa e Rittore (scagionato dal Pm) “in qualità di intermediari tra la compagnia assicuratrice e tutti gli altri indagati, interessati alla stipula di polizze per la responsabilità civile obbligatoria per la circolazione di autoveicoli, in concorso tra loro e con ciascuno di questi ultimi, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, con artifici e raggiri consistiti nel far falsamente figurare residenti nella provincia di Imperia, e cioè in una provincia con un numero di veicoli circolanti e di sinistri inferiore rispetto alle province di residenza reali (Napoli, Matera, Bari), inducendo in tal modo in errore la compagnia assicuratrice cui venivano consegnate copia di documenti di identità modificati quanto al luogo di residenza, si procuravano un ingiusto profitto consistito nel prezzo della mediazione — per lo Iossa ed il Rittore— nonché, per i singoli contraenti, nella differenza tra il premio pagato e quello effettivamente dovuto, con correlativo danno per la compagnia assicuratrice”.

L’udienza è stata rinviata dal giudice monocratico Francesca Minieri al prossimo 24 gennaio per repliche e sentenza.

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