“Sono alcune settimane che camminando sul molo lungo di Oneglia si sente una fortissima puzza di fogna. Alcuni amici stranieri o giunti dal Piemonte si sono lamentati per il nauseabondo odore nel soggiornare a bordo delle loro barche e sono tornati a casa dopo aver comunicato il loro disappunto con gli uffici preposti agli ormeggi”.
A lanciare l’allarme Lucio Carli, noto imprenditore locale, ex presidente di Assonautica e tra i portavoce del Comitato “SiAmoGaleazza”. Il riferimento di Carli è una situazione ormai nota ovvero lo stop obbligato al depuratore per permettere la realizzazione dei lavori di riparazione del tubo di mandata danneggiato almeno da settembre 2020.
L’impianto di depurazione è fermo ormai da ottobre per effetto di un’ordinanza urgente del Sindaco Claudio Scajola che contestualmente ha autorizzato l’attivazione degli scarichi fognari di emergenza. Da ottobre a oggi, però, i lavori non sono ancora terminati e le fogne continuano scaricare in mare e alla foce del torrente Impero provocando miasmi lungo tutta la costa e alimentando le preoccupazioni in merito a un possibile inquinamento dei corsi d’acqua, come recentemente denunciato dal segretario provinciale di Sinistra Italiana Lucio Sardi.
Imperia: depuratore fuori uso, l’allarme di Lucio Carli
“Il nostro mare ci chiede aiuto. Sono alcune settimane, prova fatta anche questa sera (18 gennaio, ndr), che camminando sul molo lungo di Oneglia si sente una fortissima puzza di fogna.
Anche nel bacino turistico di Porto Maurizio la puzza è molto forte per alcune tubazioni che riversano i loro flussi nell’area così chiamata Grande Hall del Mare.
Alcuni amici stranieri o giunti dal Piemonte si sono lamentati per il nauseabondo odore nel soggiornare a bordo delle loro barche e sono tornati a casa dopo aver comunicato il loro disappunto con gli uffici preposti agli ormeggi.
Ho ricevuto rassicurazioni da componenti dell’amministrazione che a breve avrebbero risolto il problema per cui confido che tutto torni presto a transitare dal depuratore prima di entrare in mare e le mefitiche puzze non arrivino più alle nostre narici passeggiando su moli o banchine”.