Ieri sera in Consiglio comunale, al termine della discussione sulle osservazioni dei privati alla pratica dell’esproprio degli ex Granatini, che ha monopolizzato gran parte della seduta, è intervenuto il sindaco Claudio Scajola. Il primo cittadino ha parlato di quella zona come di una “vergogna”.
“Quella era una corte vuota e negli anni ci hanno messo una carrozzeria finita poi bruciata”
Dichiara il sindaco Claudio Scajola: “Sono convinto da sempre che la democrazia crolla quando non si decide. Governare per questa Amministrazione significa prendere decisioni. Abbiamo preso la città in uno stato di agonia e il motivo principale non credo fosse l’incapacità delle persone, ma l’incapacità di decidere. La zona dei Granatini sono i due palazzi a L che ora i proprietari stanno ristrutturando e migliorando. L’area di cui parliamo era una corte vuota, contornata da palazzi storici con affreschi meravigliosi. Negli anni in quella corte ci hanno fatto una carrozzeria e una falegnameria, che certo non erano da mettere lì. Poi è finita bruciata. Una vergogna in quella zona, che si vede dalle finestre di chi ha investito nei palazzi storici e si vede arrivando da San Lorenzo al Mare”.
“Il dialogo resta aperto per addivenire a una soluzione, ma prima viene l’interesse pubblico”
Prosegue il primo cittadino: “Abbiamo fatto partire il Puc con una gara, affidandolo a un professionista, non a un amico nostro, Questo progettista sta lavorando e nel Puc c’è anche il Piano della viabilità. Qui la scelta è lasciare il degrado o risolvere ed eliminare il degrado. E lo abbimao già deliberato due anni e e mezzo fa, ma non ci siamo ancora riusciti. Abbiamo fatto proposte ai proprietari del terreno. E’ fondamentale infilare 20, 30 macchine lì, per sostenere area pedonale. Ci sembrava che stessero bene dei posti auto a rotazione veloce e del verde, invece che degrado, abbandono e manufatti bruciati, Non ci siamo ancora riusciti, anche se ci segue anche un avvocato. Ancora nei giorni scorsi abbiamo dato disponibilità al legale per addivenire a una soluzione, ma bisogna rispettare bene pubblico e interesse dei cittadini. Mi chiedo come sia stato possibile in una corte bella metterci prima una carrozzeria e poi una volumetria impressionante. Approfondirò la questione. Voglio capire. Laddove ci si accorge che ci sono cose che non vanno bene per l’interesse pubblico, si modificano. Solo un imbecille non o farebbe”.