Ha fatto molto discutere nelle ultime ore la denuncia da parte di un cittadino, Antonio Mannella, sui tempi di attesa dell’arrivo dell’ambulanza sull’incidente stradale verificatosi in viale Matteotti ieri pomeriggio.
Questa mattina la Croce d’Oro di Cervo ha inviato al nostro giornale una precisazione spiegando che la propria autoambulanza è arrivata sul posto in 16 minuti dal momento in cui hanno ricevuto la segnalazione dal 118.
Dalle successive verifiche di ImperiaPost, è emerso che a questi 16 minuti vanno aggiunti i 7 minuti che ha impiegato il centralino del 118 a trovare un’ambulanza disponibile visto che le pubbliche assistenze più vicine (Croce Rossa Imperia, Croce Bianca Imperia, Croce d’Oro Imperia e Croce Rossa Diano Marina) risultavano impegnate su altri interventi.
In totale, quindi, dalla chiamata al 118 all’arrivo sul posto dell’ambulanza sono passati 23 minuti, ai quali potrebbero essere aggiunti ancora un paio di minuti per le manovre e l’arrivo effettivo del personale al ferito.
Non sono i 40 minuti denunciati da Manella (probabilmente tratto in inganno dal momento di tensione e preoccupazione) però, considerando che si trattava di un incidente nel centro di Oneglia e non fuori dal centro cittadino, oltre 20 minuti per l’arrivo di un’ambulanza denotano qualche problematica, specialmente nel numero di mezzi e personale a disposizione. Anche nell’ambito dell’incidente avvenuto poco più tardi sull’Aurelia a San Bartolomeo al Mare, infatti, ci sono state delle lamentele per i tempi di attesa.
Non si tratta di un’accusa nei confronti delle pubbliche assistenze, come non lo è stata quella di Mannella, ma piuttosto la volontà di mettere in evidenza delle difficoltà nel sistema dei soccorsi e nella enorme mole di lavoro cui sono sottoposti i volontari ogni giorno.
Per far luce sulle cause di queste difficoltà, il nostro giornale ha deciso di contattare l’Asl 1 imperiese.
Imperia: le precisazioni dell’Asl sui presunti ritardi
“Tante persone abusano del servizio di ambulanza – riferiscono dall’Asl 1 imperiese – C’è chi chiama il 118 anche in caso di codice verde con la speranza di far prima rispetto al recarsi al pronto soccorso.
C’è anche la questione dei servizi covid delle ambulanze. Se gli equipaggi effettuano il trasporto di una persona positiva poi non possono uscire immediatamente per un altro intervento, ma sono necessari i tempi tecnici per sanificare le ambulanze. Come sappiamo, la quarta ondata ha colpito fortemente il nostro territorio e molti interventi sono dedicati a questo tipo di pazienti.
Inoltre, ricordiamoci che sulle ambulanze ci sono volontari, che non sono in numero infinito, anzi, si stanno riducendo, e che si mettono a disposizione nel loro tempo libero. In Francia il personale delle ambulanze è dipendente e stipendiato.
Tutti questi aspetti, in giornate particolarmente sfortunate, possono sfociare in una certa attesa dei soccorsi.
Nel caso di viale Matteotti, l’ambulanza è arrivata da Cervo perchè non ce n’erano altre più vicine disponibili. Noi seguiamo protocolli regionali, il centralino è sempre rimasto in contatto per accertarsi delle condizioni del ferito e se fosse stato un codice rosso sarebbe arrivata l’automedica immediatamente.
Il messaggio che come Asl vogliamo trasmettere ai cittadini è: chiamate sempre il numero di emergenza se avete bisogno, ma non abusatene. Per problemi di lieve entità, è opportuno rivolgersi prima al medico di famiglia. Noi ci saremo sempre, ma ricordatevi che se si abusa dei soccorsi ci rimette chi sta davvero male”.