23 Dicembre 2024 05:57

23 Dicembre 2024 05:57

Imperia: giorno della memoria, il circolo cittadino del PD. “Ognuno di noi deve fare la sua parte per non dimenticare”

In breve: Il 27 di gennaio di ogni anno, e non solo, abbiamo l’obbligo morale e civile di riflettere su quanto accaduto durante il periodo maggiormente buio della nostra storia

Il 27 di gennaio di ogni anno, e non solo, abbiamo l’obbligo morale e civile di riflettere su quanto accaduto durante il periodo maggiormente buio della nostra storia. Quanto tristemente accaduto, “è avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire” con questo monito Primo Levi ci permette tutt’oggi di sintetizzare il nostro pensiero per non dimenticare quanto gli ideatori di quel processo di vergognoso annientamento dell’essere umano avessero minuziosamente progettato e scrupolosamente eseguito al fine che nessuno potesse sopravvivere per raccontare quanto visto.

Imperia: giorno della memoria, il circolo cittadino del PD. “Ognuno di noi deve fare la sua parte per non dimenticare”

Ognuno di noi deve fare la sua parte per non dimenticare, per trasmettere alle giovani generazioni quanto accaduto, e a tal fine questa mattina abbiamo partecipato al momento di raccoglimento e alla deposizione di una corona presso la casa natale di Felice Cascione, ucciso tragicamente il 27 gennaio 1944, organizzata dall’Istituto Storico della Resistenza, dall’Anpi, dalla Fvl e dal Circolo Parasio, e alle ore 10.00 parteciperemo alla posa della prima pietra d’inciampo nella nostra città.

Chiudiamo ricordando le parole della poesia di Joyce Lussu “Scarpette Rosse” in memoria delle piccole vittime della ferocia dell’uomo.

“C’è un paio di scarpette rosse numero ventiquattro quasi nuove: sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica Schulze Monaco c’è un paio di scarpette rosse in cima a un mucchio di scarpette infantili a Buchenwald più in là c’è un mucchio di riccioli biondi di ciocche nere e castane a Buchenwald servivano a far coperte per i soldati non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano prima di spingerli nelle camere a gas c’è un paio di scarpette rosse di scarpette rosse per la domenica a Buchenwald erano di un bimbo di tre anni forse di tre anni e mezzo chissà di che colore erano gli occhi bruciati nei forni ma il suo pianto lo possiamo immaginare si sa come piangono i bambini anche i suoi piedini li possiamo immaginare scarpa numero ventiquattro per l’eternità perché i piedini dei bambini morti non crescono c’è un paio di scarpette rosse a Buchenwald quasi nuove perché i piedini dei bambini morti non consumano le suole”.

Condividi questo articolo: